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Deposito Gpl a Chioggia, per il Mise la sentenza non autorizza il passaggio delle gasiere

where Venezia when Lun, 11/03/2019 who roberto

Secondo il ministero, l'eventuale transito di navi gasiere comporta necessariamente una modifica del piano regolatore portuale

La sentenza del Consiglio di Stato dello depositogaschioggia.jpgscorso 28 febbraio sulla realizzazione del deposito costiero di Gpl in Val da Rio a Chioggia (Venezia) "si riferisce solo all'opera infrastrutturale, ma non autorizza l'avvio di alcuna attività che prevede il traffico di navi gasiere all'interno della laguna di Venezia e la commercializzazione di materiali petroliferi".  Lo precisa in una nota il Ministero dello Sviluppo economico.
 
Il Porto di Chioggia, precisa il Mise, "si caratterizza infatti per una stretta vicinanza del canale navigabile al centro cittadino e a zone densamente popolate; pertanto l'eventuale transito di navi gasiere comporta necessariamente una modifica del piano regolatore portuale che attualmente non consente tale attività. Procedimento, quest'ultimo - sottolinea la nota - che non è stato mai effettuato in relazione al costruendo impianto di deposito Gpl".
 
"All'indomani del suo insediamento - prosegue il comunicato del Mise - il Ministro Di Maio aveva dato immediate indicazioni agli uffici per avviare un'istruttoria al fine di bloccare l'iter che aveva portato i precedenti governi ad autorizzare la costruzione di un deposito di prodotti Gpl di 10.000 mq, a 250 metri dal centro cittadino della città di Chioggia. Il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali avevano pertanto trasmesso al Consiglio di Stato un documento - ricorda la nota - nel quale veniva espressa la netta contrarietà alla realizzazione dell'opera". Per il Governo l'obiettivo "è quello di preservare prima di tutto la sicurezza dei cittadini del Comune di Chioggia, l'intera economia del territorio che rischia di venire compromessa da questa attività, nonché la tutela della laguna di Venezia che fa parte del patrimonio Unesco". Un tavolo di confronto con tutti i Ministeri e le parti coinvolte è stato convocato dal Mise per il 19 marzo prossimo, "per riesaminare l'intero iter autorizzativo".
 
La posizione di Costa Bioenergie - Il committente dell’opera Costa Bioenergie che ha investito  oltre 35 milioni di euro, non ci sta e ricorda come il decreto interministeriale del 26 maggio 2015 ha autorizzato non solo la realizzazione dell'infrastruttura (che la legge definisce strategica) ma, ovviamente, anche l'esercizio dell'attività imprenditoriale. Per questo, pur partecipando a una riunione convocata per il 19 marzo ha già fatto sapere che “non potrà non esercitare tutte le azioni (anche risarcitorie) che la legge attribuisce a tutti i cittadini in caso di comportamenti illegittimi o addirittura illeciti delle Pubbliche Autorità”.

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