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L’Europa unita dell’energia – Mercato unico, apertura allo shale gas, ma il mix sarà deciso dai paesi

where Bruxelles (Belgio) when Mar, 28/05/2013 who roberto

Al vertice di Bruxelles si è puntato ad abbassare i prezzi energetici che sono quattro volte superiori a quelli degli Usa. L'obiettivo è mantenere l'impegno dei 27 a completare il mercato unico entro il 2014, che farebbe risparmiare 30 miliardi l'anno. Intanto la Ue apre al gas di scisto, ma la decisione spetterà ai singoli paesi

Non ci sono ricette speciali per ridurre i prezzi dell'energia in Europa, ma una serie di azioni complementari, dalle rinnovabili alle infrastrutture e alla diversificazione delle fonti con annessa  apertura allo sfruttamento dello shale gas.
È quanto emerso dal vertice Ue dedicato alla questione energetica. Al momento nel Vecchio Continente i prezzi dell’energia sono quattro volte superiori a quelli degli Usa – e quelli italiani sono tra i più alti della Ue – ; l'obiettivo è di mantenere l'impegno dei 27 a completare il mercato unico dell'energia entro il 2014, il che farebbe risparmiare 30 miliardi l'anno sulla bolletta energetica europea. Servono però investimenti pari all'1,5% del Pil Ue.
Nonostante la volontà manifesta di fare fronte comune, l'ultima parola spetterà però comunque ai singoli Paesi. “La scelta delle modalità di sfruttamento delle proprie risorse energetiche è diritto di ogni Stato membro, che deve sceglier il mix energetico migliore per rispondere alle sue esigenze'', ha messo in chiaro il commissario all'energia Günther Öttinger. Sul fronte ambientale, però, è “molto incoraggiante”, per la commissaria al cambiamento climatico Connie Hedegaard, l'ok dei 27 al documento della Commissione sugli obiettivi per il 2030, così come il via libera a ''proposte concrete prima della fine dell'anno''.
Tra le decisioni che potrebbe far scendere il costo dell’energia c’è naturalmente il via libera all’estrazione del gas di scisto europeo, il cui sfruttamento potrebbe entrare a far parte del mix energetico dei singoli Paesi. Una cauta apertura dell'Ue c’è già stata, nei giorni scorsi. “Resta cruciale intensificare ulteriormente la diversificazione delle forniture energetiche dell'Europa e sviluppare le risorse energetiche locali”, si legge nella bozza di conclusioni del vertice Ue, che annuncia l'intenzione della Commissione di valutarne un ricorso più sistematico nell'ottica di uno ''sfruttamento sicuro, sostenibile e redditizio”.
Il gas non convenzionale continua però a dividere: è accolto con favore, per esempio, dalla Gran Bretagna, dalla Polonia e dalla Romania, non gradito in Italia e, soprattutto, dalla Francia, dove il presidente Francois Hollande penda di mantenere il divieto di sfruttamento in Francia.
All’apertura dei lavori,  il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha sottolineato: “Dobbiamo fare dell'energia un progetto comune e dimostrare, inoltre, creatività: un esempio di approccio di soluzione innovativa è la produzione di energia elettrica su piccolissima scala. Se non si riuscirà a trovare un approccio comunitario, incomberà la minaccia di rinazionalizzazione, e quindi di frammentazione, della politica energetica e climatica”.

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