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Frodi sui carburanti, Assopetroli e Unem bocciano l’emendamento sui depositi fiscali

where Roma when Lun, 16/05/2022 who roberto

Il provvedimento, dicono le rappresentanze di settore, mina l’impianto normativo di contrasto all’illegalità costruito in questi ultimi anni

Assopetroli-Assoenergia e Unemdepositifiscali.jpg, le associazioni rappresentative del settore della distribuzione carburanti, condannano nettamente l’emendamento sulla disciplina dei depositi fiscali di carburanti approvato in Aula al Senato nell’ambito della conversione in legge del DL 21/2022 (cd. “Decreto Taglia Prezzi”).

Un provvedimento che mina il contrasto all’illegalità
Si tratta - dicono - di un intervento disorganico e irrazionale, che di fatto mina alle radici l’impianto normativo di contrasto all’illegalità costruito in questi ultimi anni dalle Istituzioni, con il fattivo supporto delle rappresentanze del settore, che ha consentito di contrastare efficacemente i fenomeni di evasione, in particolare dell’IVA, a beneficio non solo dell’Erario e degli operatori virtuosi, ma dell’intera collettività. Tutto ciò accade anche se l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli ha stimato che l’attuale norma sui depositi fiscali “sottosoglia” su cui si interviene abbia prodotto risultati significativi, con un maggior gettito IVA di almeno 65 milioni di euro al mese.

Una moratoria per i depositi irregolari
La disposizione, sotto il presunto rigore di misure apparentemente incisive quali la richiesta di una garanzia al 100% in contanti o in Titoli di Stato, introduce surrettiziamente una moratoria per far proseguire l’operatività di depositi che non rispettano le condizioni poste dal Testo Unico delle accise, vanificando gli sforzi fatti e bloccando i procedimenti di revoca o sospensione delle autorizzazioni dei depositi fiscali che non rispettano tali requisiti. Inoltre, difficilmente il provvedimento attuativo di cui dovrà occuparsi il ministro dell’Economia e delle Finanze potrà correggere l’approccio normativo adottato, che rischia di aprire nuovamente le porte ad operatori spesso collegati alla criminalità organizzata, come emerso dalle indagini degli organi di controllo, ai danni dello Stato e dell’intera filiera di un settore strategico degli approvvigionamenti energetici.

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