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Il futuro del petrolio. IEA, crescerà il petrolchimico, non le automobili

where Milano when Lun, 05/11/2018 who roberto

Lo scenario ipotizzato dall’Associazione Internazionale dell’Energia a trent’anni è incentrato sulla petrolchimica (produzione di plastiche e fertilizzanti, ma anche di gomme sintetiche per pneumatici, detersivi, abbigliamento)

Da qui al 2050, la domanda di petrolio al mondo petrolchimico.jpgaumenterà e questa crescita sarà trainata più dalla petrolchimica che dalle automobili. Lo afferma l’Associazione Internazionale dell’Energia (IEA) in un report dal titolo "The Future of Petrochemicals".
 
Il rapporto - leggiamo su AGI Energia - propone uno scenario da qui a trent’anni ed è incentrato sulla petrolchimica (produzione di plastiche e fertilizzanti, ma anche di gomme sintetiche per pneumatici, detersivi, abbigliamento, apparecchi digitali e medici), un settore che secondo l’IEA è una chiave di volta per capire gli sviluppi del comparto energetico, che è anche strettamente legato a delicati equilibri geopolitici.
 
Il rapporto dell’IEA mostra che nel 2017 il settore petrolchimico incideva per il 12% sulla domanda totale di petrolio a livello globale. Secondo l’Agenzia, nel 2030 la percentuale destinata al settore petrolchimico arriverà al 14% e poi al 16% nel 2050, mentre la percentuale di petrolio richiesta per i carburanti dei veicoli quali automobili private (non camion o veicoli industriali) scenderà dal 27% di oggi al 22% del 2050, passando per il 26% del 2030.
 
Questo calo dell’impatto del settore dell’automobile va in controtendenza con l’aumento notevole della flotta di auto, che secondo l’IEA raddoppieranno da qui al 2050. Un risultato che, come vedremo, non deve sorprendere: all’orizzonte ci sono le auto elettriche e ibride, oltre che la diffusione dei biocarburanti.
 
A livello geografico, secondo IEA sarà il Medio Oriente la regione che trainerà la crescita del settore petrolchimico: molti paesi produttori di petrolio stanno diversificando le proprie industrie, spostandosi proprio sulle raffinerie e sul settore petrolchimico, in modo da poter accogliere questi cambiamenti nella mobilità. Stesso discorso vale per la Cina e per gli Stati Uniti, almeno fino al 2030. Infine, l’IEA indica anche l’India e altre economie emergenti dell’Asia come paesi nei quali è attesa una crescita per ciò che riguarda la richiesta di materie chimiche quali plastiche e fertilizzanti prodotte dal petrolio.
 
Per la domanda del 2019, l’OPEC si aspetta il superamento della barriera dei 100 mb/d. La crescita attesa per il 2040 dovrebbe portare a una domanda di 111.7 i milioni di barili al giorno, per un aumento, rispetto a oggi, di 14,5 mb/d.  Nel mondo, gli Stati Uniti sono il principale consumatore mondiale di petrolio: un quinto del consumo mondiale, infatti, è a stelle e strisce (20,2%). A livello continentale, è l’Asia (compresi i paesi del Pacifico) a trainare i consumi, con il 35% abbondante di petrolio utilizzato. Di questo 35%, più di un terzo è a carico della Cina. L’Europa - senza la Russia - consuma il 15% del petrolio mondiale. L’Italia, dal canto suo, consuma 1,2 mb/d (1,3% mondiale).

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