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Gas e decarbonizzazione. Cingolani: è assurdo chiuderlo domani

where Roma when Lun, 06/12/2021 who roberto

Il ministro della Transizione ecologica continua a parlare dell’adozione di diverse tecnologie, comprese nucleare e stoccaggio CO2, provocando l’ira delle associazioni delle rinnovabili

“È assurdo pensare di chiudere gas.jpgil gas domani. È una questione di termodinamica, non è una questione di politica". Lo dice il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, intervenendo alla presentazione del rapporto annuale dell'Enea sull'efficienza energetica nella sede di Confindustria a Roma.
 
Le tre leve di Cingolani 
"Dobbiamo abbattere l'anidride carbonica con tre leve: interventi diretti, interventi indiretti con l'efficienza e la circolarità e la leva passiva. E dobbiamo essere bravi a fare questa operazione". Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, parla alla presentazione del 10° Rapporto annuale Enea sull'efficienza energetica. Il ministro torna a ribadire: "Non c'è ideologia: è il momento di studiare qualunque tecnologia che ci aiuti a decarbonizzare, dall'energia da moto ondoso al nucleare di quarta generazione alla fusione nucleare". "La seconda arma che abbiamo è la circolarità. L'Italia è leader, ma si può sempre dare di più. Il rifiuto deve diventare una risorsa energetica. Voglio ricordare che sugli interventi diretti ci metteremo circa 27 miliardi e sulla seconda leva 20 miliardi, quindi lo sforzo c'è". E, rivolto ad Enea, il ministro conclude: "Io tornerò al mio lavoro, ma Enea rimane e la transizione rimane. Il Piano al 2030 si può fare a tecnologia vigente, ma voi che siete tecnici sapete che non basta. Il vero impegno è garantire il passaggio dal 2030 al 2050. Il comparto energetico ora è il cuore della transizione".
 
Dobbiamo studiare tutte le tecnologie
"Avremo a breve gli esiti della tassonomia verde. Si tratta di un esercizio importante, che ci dirà quanto è verde una specifica tecnologia e quanto ha senso investire in quella tecnologia, lasciando agli stati la scelta del proprio energy mix. Il risultato non sarà cruciale forse nei prossimi 10 anni ma lo sarà nei prossimi 20-30 anni". "Non mi nascondo dietro un dito perché non c'è ideologia, stiamo parlando di tecnologia. È il momento di studiare qualunque tecnologia che ci aiuti a decarbonizzare: dai moti delle maree, ai moti ondosi, al nucleare di IV generazione, alla fusione nucleare a nuove forme di carbon capture" conclude Cingolani.
 
La scellerata idea del ministro
"La scellerata decisione di Cingolani il quale, senza un mandato del Parlamento, ha voltato le spalle alla democrazia dando il suo consenso all'inserimento di una fonte di energia pericolosissima e costosissima come l'energia atomica nella tassonomia verde UE, è surreale e anacronistica, alla luce dei due referendum con cui i cittadini italiani hanno già bocciato il nucleare. La quarta generazione di nucleare non esiste: ne è prova il fatto che la centrale di Flamanville, tuttora in costruzione, appartiene alla terza generazione plus ed è costata alla Francia 20 miliardi di euro". Lo dichiarano in una nota Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, co-portavoce nazionali di Europa Verde.
 
De Santoli: cerchiobottista sulle fonti
"La transizione ecologica, se ben guidata, non porta alla catastrofe sociale. E non passa dal gas. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani se ne faccia una ragione". Lo afferma Livio de Santoli, presidente del Coordinamento Free, il Coordinamento Fonti rinnovabili ed efficienza energetica che raccoglie attualmente 24 associazioni attive nei settori di riferimento. "Il ministro continua a essere molto timido sull’elettrificazione, cerchiobottista sulle fonti, impegnato su una decarbonizzazione indiretta attraverso l'economia circolare ed una decarbonizzazione passiva attraverso la cattura della CO2 - rileva ancora de Santoli - , tradotto: invece di presentare in quel contesto studi sugli impatti sociali e finalmente un chiaro confronto sull’intensità di lavoro dell’oil and gas con quello delle rinnovabili, tutto a favore di queste ultime, ancora una volta assistiamo ad una visione confusa che non risolve la questione dei più 9 Gigawatt per anno".

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