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Gasdotti. Tap. La Regione Puglia frena, il ministero la mette fuori gioco

where Lecce when Lun, 25/09/2017 who roberto

La Regione e l’Arpa avevano tentato di ritardare le procedure ma, una volta superato il termine di legge, la direzione Via dell’Ambiente ha avocato a sé i controlli non fatti

Sul gasdotto Tap la Regione Puglia gasdottotap.jpgfa ostruzionismo e così il direttore generale della sezione Via del ministero dell’Ambiente, Giuseppe Lo Presti, ha avocato al ministero la verifica di ottemperanza di una decina di prescrizioni relative alla fase 1/A, quella dell’apertura del pozzo di spinta necessario alla realizzazione del tunnel nella zona di approdo del gasdotto, a San Foca di Melendugno.
Nel concedere il decreto di Via, il ministero ha imposto che la realizzazione del gasdotto, contestata dal Comune di Melendugno, fosse associata all’adempimento di alcune indicazioni, per ciascuna delle quali il ministero dell'Ambiente eventualmente si avvale di diversi enti vigilanti, a seconda delle competenze.
La Regione Puglia e l’Arpa Puglia sono enti che devono vigilare sulle prescrizioni e Tap ha sollecitato più volte che i due enti si attivassero nel loro incarico. La Tap in agosto aveva dovuto inviare al ministero due note, con le quali si segnalavano i ritardi degli “enti vigilanti”. Inoltre, in luglio la Regione aveva chiesto di “avocarsi i procedimenti inerenti alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni”.
Regione Puglia e Agenzia regionale per l’Ambiente sono state dunque esonerate, non avendo concluso l’attività di verifica entro i trenta giorni dalla ricezione della documentazione del proponente, secondo quanto previsto dall’articolo 28 del decreto legislativo 152 dell’aprile del 2006 (Testo Unico dell’ambiente).
Nello specifico si tratta di prescrizioni relative al monitoraggio ambientale, all’impatto paesaggistico del terminale di ricezione previsto in agro di Melendugno, al piano delle opere di mitigazione ambientale e compensazioni che deve essere approvato dal Comune e dalla Regione.
La prescrizione numero 18 impone a Tap uno studio approfondito sulla risposta sismica locale per quanto riguarda la zona del terminale e del pozzo di spinta.
A tutte queste prescrizioni Tap aveva risposto con l’invio della documentazione tra il 2015 e il 2016.

immagini
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