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Il gasdotto adriatico. La retromarcia (farlocca?) dell’Abruzzo

where Pescara when Mer, 02/07/2025 who roberto

Approvata all'unanimità dalla commissione Ambiente della Regione una risoluzione presentata da un consigliere di opposizione. Ma non ci sarebbe alcun effetto giuridico: l’opera, ritenuta strategica per la sicurezza energetica del Paese, è già approvata. Che cos’è successo, i lavori e i progetti, l’obiettivo idrogeno.

La commissione Ambiente della img0433.jpgRegione Abruzzo prova a mettersi di traverso nella realizzazione della Linea Adriatica, il gasdotto Snam che parte dalla Puglia arriva in Emilia. Lo fa con una risoluzione che invita al boicottaggio dell’opera che transiterà da queste parti anche se, nella sostanza, stando agli stessi esponenti che sostengono la maggioranza in regione, lato Fratelli d’Italia, c’è ben poco da fare essendo già stata autorizzata in ogni sua parte e a tutti i livelli, anche dai governi precedenti.

Che cos’è successo
Ma che cos’successo? La commissione Ambiente del Consiglio regionale abruzzese, guidato dal Centro-destra, ha approvato in settimana all'unanimità una risoluzione presentata dal consigliere di opposizione del Pd Pierpaolo Pietrucci nella quale, tra le altre cose, impegna i vertici dell'esecutivo regionale a "sostenere in tutte le sedi istituzionali la posizione di assoluta contrarietà della Regione Abruzzo al progetto”. Una posizione che smentisce quanto già deciso, approvato e sostenuto in passato sia a livello regionale e sia a livello nazionale. Sulla vicenda è dovuto intervenire il capogruppo abruzzese di Fratelli d’Italia Massimo Verrecchia che ha voluto precisare: ''Quanto accaduto in commissione Ambiente è una posizione di principio che non ha e non avrà alcun effetto giuridico su un'opera già avviata e ritenuta strategica anche dai governi precedenti che serve all'Italia.”
 
Lavori in corso
Tutti e tre i tratti del metanodotto (Sulmona-Foligno, Foligno-Sestino e Sestino-Minerbio), che costituiscono la Linea Adriatica, sono stati tutti in effetti ampiamente autorizzati e finanziati. La costruzione del metanodotto Sulmona-Foligno, al centro del dibattito abruzzese, è stata autorizzata dal ministero il 29 novembre 2022, successivamente alla deliberazione del Consiglio dei Ministri, del 5 ottobre 2022, con la quale è stato superato il dissenso emerso nel corso delle varie conferenze di servizi.
 
Un’opera strategica
La Linea Adriatica – che per investimenti (2,5 miliardi di euro) e capacità aggiuntiva di trasporto rappresenta la più importante opera infrastrutturale italiana di trasporto del gas degli ultimi 10 anni – è stata riconosciuta dalla Commissione Europea come progetto di interesse comune.
L’opera è articolata in tre nuovi gasdotti funzionalmente autonomi per un totale di 425 km di condotte, alle quali si aggiunge la centrale di compressione (o spinta) di Sulmona.
Il suo obiettivo è “sbottigliare” la direttrice sud-nord, lungo la quale - con lo scoppio del conflitto russo-ucraino e la drastica riduzione dei flussi di gas russo provenienti da nord - viaggia oltre il 50% del gas in arrivo in Italia, favorendo anche maggiore flessibilità nell'utilizzo della capacità di export verso nord e per la sicurezza degli approvvigionamenti dell'Europa centro – orientale, in un’ottica di solidarietà europea. La prima fase del progetto della Linea Adriatica (centrale di Sulmona e metanodotto Sestino-Minerbio) è rientrata nella revisione del Pnrr condotta in ottica RepowerEU Plan e potrà dunque ricevere 375 milioni di euro. I lavori di questa fase, che termineranno entro il 2026, determineranno un incremento di capacità di trasporto da 126 a 131 milioni di metri cubi al giorno. La seconda fase (Sulmona-Foligno e Foligno-Sestino) sarà invece completata entro il 2028, con un ulteriore incremento di capacità da 131 a 150 milioni di metri cubi al giorno.
L’opera, funzionale alla flessibilità dell’infrastruttura nazionale, prepara la rete ad accogliere i volumi aggiuntivi non solamente di metano ma, in prospettiva, anche di idrogeno, grazie anche al cosiddetto SoutH2 Corridor, altro progetto europeo di interesse comune finalizzato al trasporto dell’idrogeno verde prodotto in Nord Africa verso Italia, Austria e Germania e a cui Snam lavora assieme ad altri operatori di trasporto europei.
 
Obiettivi e futuro
La tubatura incrementerà di 10 miliardi di metri cubi all’anno la capacità di trasporto del gas lungo la direttrice che va da sud a nord, e valorizzerà al contempo i flussi che arriveranno dal rigassificatore di Ravenna. Si tratta quindi di un’opera strategica per la sicurezza energetica dell’Italia e dell’Europa in un contesto in cui la domanda nazionale gas – da gennaio a maggio 2025 – ha segnato un +6% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Almeno duplice l’obiettivo dell’opera: potenziare l’import da sud (la Germania ha da poco stretto accordi per incrementare l’import di gas azero, che per l’appunto entra a Melendugno) e, in seconda battuta, garantire in ottica europea forniture aggiuntive ai Paesi europei a nord del nostro, maggiormente esposti a tale interruzione. Le nuove condotte, tra l’altro sono tutte pronte ad accogliere l’idrogeno. Le stesse turbine della centrale di Sulmona – impianto deputato a spingere il gas lungo tutta la tratta di nuova progettazione - possono funzionare anche con miscele di idrogeno fino al 10%.

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