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​Geopolitica del gas. A Mosca bisticciano e bloccano le forniture di metano

where Mosca (Russia) when Lun, 05/03/2018 who redazione

Un arbitrato internazionale, la Gazprom che taglia di nuovo le forniture, la ricerca di vie alternative

gasdottoucraina.jpgIl colosso russo del gas Gazprom deve pagare 2,56 miliardi di dollari alla società energetica statale ucraina Naftogaz: lo ha deciso la Corte di arbitrato di Stoccolma, secondo cui negli anni scorsi Mosca non ha fatto transitare dai gasdotti ucraini la quantità di metano destinata all'Europa che era prevista dai contratti e deve quindi risarcire a Kiev 4,63 miliardi di dollari.
A questa somma si sottraggono però gli oltre due miliardi di dollari che l'Ucraina deve ancora pagare alla Russia per il gas vendutole nel 2014-2015. Per questo motivo Aleksej Miller, amministratore delegato della Gazprom, ha annunciato di aver avviato presso la Corte di arbitrato di Stoccolma la procedura per la cancellazione dei contratti con la società energetica statale ucraina Naftogaz per la fornitura e il transito del metano.

Il Consiglio dei ministri ucraino ha ordinato alle scuole, agli asili e agli atenei di sospendere completamente la loro attività fino al 6 marzo per mancanza di gas. Lo riporta l'agenzia Unian. Kiev sostiene che si tratti di una conseguenza della decisione della società statale russa Gazprom di non ripristinare le forniture di metano all'Ucraina.
Gli scenari - L’ennesimo battibecco tra i due Paesi riaccende la ricerca di vie alternative per alimentare di energia l’Europa, mentre i giacimenti del Mare del Nord si esauriscono, la Cina si profila come il più grande consumatore e gli Stati Uniti si affacciano sul mercato come primo produttore di petrolio. La Turchia è un Paese di transito del “corridoio Sud” di metano sia russo che di altre provenienze, come il gasdotto in costruzione fra l’Azerbaigian e l’Europa tramite Grecia e Puglia (il Tanap-Tap) e l’East Med, in via di progettazione fra Cipro e la Grecia per allacciare anche il gas che si sta scoprendo nel Mediterraneo Orientale, in Egitto, in Israele.

Le sanzioni - Exxon Mobil ha dovuto abbandonare i suoi ambiziosi piani per l'Artico con Rosneft, il gigante energico russo controllato dallo Stato, a causa delle sanzioni internazionali contro Mosca. L'accordo era stato firmato dal suo ex amministratore delegato, l'attuale segretario di Stato americano, Rex Tillerson. Finora, Exxon aveva costruito un pozzo esplorativo, che aveva dato risultati promettenti. Lo stop alla collaborazione con Rosneft segna per ora la fine delle speranze di Exxon di trivellare nell'Artico russo, ma il colosso energetico si augura di poterlo fare in futuro, con la benedizione dell'amministrazione Trump o la fine delle sanzioni. Nel 2011, Tillerson riuscì a siglare la partnership con Rosneft superando la concorrenza della rivale Bp.

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