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Greenpeace e M5S chiedono all’Italia di fermare le trivelle croate

where Roma when Lun, 16/02/2015 who redazione

Zagabria ha avviato lo sfruttamento dei giacimenti sulla metà dalmata dell’Adriatico

greenpeace.jpgL'Italia è chiaramente parte in causa nella “strategia fossile” croata. Per questo motivo, Greenpeace chiede che il Governo si attivi per garantire la vita e il futuro del nostro mare e, si legge nella lettera, sollecita l'esecutivo “ad avvalersi dei meccanismi previsti dalla Convenzione di Espoo dell'UN/ECE sulla valutazione dell'impatto ambientale in un contesto transfrontaliero; e dunque ad esigere dalla Croazia un diritto di consultazione”.

La Croazia sta avviando un piano di sfruttamento intensivo delle sue risorse di idrocarburi nei giacimenti dell’Adriatico. Dopo un'estesa attività di prospezioni geosismiche che ha fornito una prima caratterizzazione dei giacimenti di gas e petrolio presenti sotto i fondali croati, il governo di Zagabria ha approntato un piano quadro che prevede la suddivisione del 90 per cento della superficie marina adriatica croata in ventinove blocchi, di ampiezza variabile tra i 1.000 e i 1.600 chilometri quadrati.
Le prime procedure per l'assegnazione dei diritti di ricerca in questa aree sono già state espletate - ancor prima della conclusione della Valutazione Ambientale Strategica (Vas) - con l'assegnazione di dieci concessioni a cinque compagnie, tra cui l'italiana Eni. Una Vas vera e propria è infine stata pubblicata lo scorso 16 gennaio.

“Per quanto abbiamo sin qui appreso, da un punto di vista ambientale il piano del governo di Zagabria è lacunoso e potenzialmente disastroso per l'Adriatico, un mare fragile e già sotto stress, che per l'Italia rappresenta una risorsa preziosa”, dice Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.
“Le trivellazioni petrolifere nel mare della Croazia rischiano di metter in pericolo anche l’ecosistema marino italiano e di compromettere irrimediabilmente le attività turistiche su cui si sostengono decine di migliaia di famiglie italiane. Per tali motivi chiediamo al Governo italiano di aprire un contezioso con la Repubblica Croata per fermare lo scempio del mare Adriatico”, dicono i senatori del M5S Gianni Girotto e Gianluca Castaldi in un’interrogazione urgente presentata ai ministri per gli Affari esteri e dello Sviluppo economico.
“In questo modo la flotta peschereccia italiana e le attività turistiche del nostro Paese rischiano di pagare il prezzo degli interessi della Croazia, il cui mare viene trasformato in un gigantesco campo di petrolio. Per cui – concludono Girotto e Castaldi – chiediamo al Governo di verificare la compatibilità delle attività in corso e di attivare una stretta interlocuzione con il governo croato”.
 
Il testo integrale della lettera di Greenpeace può essere consultato qui: www.greenpeace.org

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