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Guerre fredde. L’Iran sequestra una petroliera britannica nel Golfo

where Milano when Lun, 22/07/2019 who roberto

La Stena Impero, che batte bandiera britannica ma ha tutti marinai stranieri, ha una stazza di quasi 30 mila tonnellate. Londra minaccia risposte forti, Teheran parla di speronamento di un peschereccio

Torna a infiammarsi il Golfo Persico: l’Iranstenabulk.png, attraverso i suoi Guardiani della Rivoluzione, ha sequestrato una petroliera britannica nelle acque dello Stretto di Hormuz: una, la Mesdar battente bandiera liberiana, è stata liberata poco dopo, ma la Stena Impero, che batte bandiera britannica, costruita nel 2018 e con una stazza di quasi 30mila tonnellate, è ancora nelle mani dei Pasdaran. A bordo della Stena Impero ci sono 23 marinai, ma nessun cittadino britannico: l’equipggio è compoto da marinai indiani, russi, lettoni e filippini.
 
Londra, che ha già invitato le navi ad evitare lo Stretto di Hormuz e rende noto, tramite il ministro degli Esteri Jeremy Hunt, il suo "estremo disappunto" per il sequestro della Stena Impero, ha convocato l'incaricato d'affari iraniano per protestare e minaccia "risposte ponderate, ma forti", mettendo in discussione la sicurezza dello Stretto di Hormuz per il commercio internazionale. Teheran, dal canto suo, accusa il cargo britannico di aver violato le norme sulla navigazione speronando un peschereccio, invoca "la reciprocità" rispetto al fermo due settimane fa a Gibilterra del suo mercantile Grace 1 e, pur assicurando di non volere un conflitto, avverte di non aver alcuna intenzione di chinare il capo di fronte "al nemico, sia Saddam, Trump o la regina". In mezzo il resto del fronte occidentale, che prende le parti del Regno, mentre gli Usa non cessano d'inviare moniti minacciosi alla Repubblica Islamica
L'ambasciatore britannico a Teheran è in contatto con il ministero degli Esteri iraniano, mentre la Gran Bretagna lavora con gli alleati per la soluzione della crisi. Appena si è saputa la notizia del sequestro, il presidente americano Donald Trump si è consultato con il presidente francese Emmanuel Macron.
 
Del resto, nell'area la tensione cresce da giorni. L'azione dei Pasdaran sembra essere la reazione al sequestro di una petroliera battente bandiera panamense, avvenuto nelle scorse settimane, da parte della Marina reale britannica al largo di Gibilterra, la Grace 1, sospettata di trasportare greggio iraniano verso la Siria, in violazione delle sanzioni europee a Damasco. Proprio oggi le autorità di Gibilterra hanno confermato il fermo fino al 15 agosto della nave cisterna che, per l'Iran, è un "atto di pirateria". Teheran aveva preannunciato una reazione "al momento opportuno".
 
Il 10 luglio scorso alcune barche iraniane hanno tentato di sequestrare una petroliera britannica, ma sono state bloccate dalla fregata della Royal Navy che le scortava. La situazione è tale che la Royal Navy ha deciso di inviare un'altra grande nave da guerra nel Golfo Persico, la terza. Giovedì scorso una petroliera degli Emirati arabi, la Riah, era stata sequestrata dai Pasdaran con l'accusa di contrabbando di petrolio.

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