Il lato oscuro del nucleare. Areva-Orano a processo per un rapimento in Niger
Nel 2011 vicino a una miniera di uranio l’Isis sequestrò i dipendenti del colosso francese. I giudici istruttori parigini hanno rinviato a giudizio il gigante nucleare per lesioni colpose sui rapiti causate da goffaggine, negligenza, disattenzione o mancato rispetto di un dovere di diligenza e sicurezza.
Il colosso nucleare francese Areva
(oggi gruppo Orano) è sotto processo a Parigi per non aver assicurato la necessaria sicurezza al personale impegnato in Niger e sarà processata per aver sottovalutato la minaccia terroristica una quindicina di anni fa, nel corso del rapimento di cinque cittadini francesi, di un cittadino malgascio e di un cittadino togolese vicino alla miniera di uranio di Arlit, in Niger.
Che cos’accadde
Nella notte tra il 15 e il 16 settembre 2010, leggiamo https://www.africarivista.it/azienda... su Africa Rivista - cinque cittadini francesi – Françoise e Daniel Larribe, Pierre Legrand, Marc Feret e Thierry Dol – un cittadino malgascio, Jean-Claude Rakotoarilalao, e un cittadino togolese, Alex Awando, sono stati rapiti ad Arlit da uomini armati. Dopo cinque mesi di prigionia, il 25 febbraio 2011, Françoise Larribe, malata, fu liberata insieme ai dipendenti malgasci e togolesi. Gli ultimi quattro ostaggi furono liberati il 29 ottobre 2013, dopo 1.139 giorni di detenzione nel deserto del Sahel.
Areva, la società spin-off per le attività ad alto rischio di Areva, ristrutturata nel 2016, è stata rinviata a giudizio. La ristrutturazione ha comportato il trasferimento delle attività relative al combustibile nucleare a Orano, che è un testimone assistito dall’esito di questa indagine e pertanto non sarà processato.
L’accusa
I giudici istruttori parigini hanno rinviato a giudizio il gigante nucleare per lesioni colpose causate da goffaggine, negligenza, disattenzione o mancato rispetto di un dovere di diligenza e sicurezza imposto dalla legge o dai regolamenti, con conseguente incapacità totale di lavorare per più di tre mesi, come appreso dall’Agence France Presse da fonti a conoscenza del caso. L’azienda è sospettata di essere stata, nel 2010, in parte responsabile del rapimento di cinque cittadini francesi da parte di al-Qaeda.
Il gruppo Orano non desidera rilasciare dichiarazioni, ha dichiarato all’Afp l’avvocato del gruppo francese, Marion Lambert-Barret. “È inaccettabile constatare che, nonostante i numerosi avvertimenti portati all’attenzione di Areva, non sia stato seriamente attuato nulla per proteggere i dipendenti nei siti”, ha reagito Olivier Morice, avvocato di uno degli ostaggi, Pierre Legrand, che aveva presentato una denuncia nel 2013.



