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Metano. Cgil: il Dl Semplificazioni non dà risposte alla Sardegna

where Cagliari when Lun, 13/07/2020 who roberto

Lo afferma il segretario regionale Filctem Cgil Francesco Garau nel dibattito sulla dorsale per la distribuzione del metano: serve rete distributiva interna

"Il decreto Semplificazioni non offre metanodotto.jpgle risposte che attendiamo sul fronte della metanizzazione, perciò chiediamo ai parlamentari sardi, alla Giunta e al Consiglio di sostenere con forza le giuste modifiche". Lo afferma il segretario regionale Filctem Cgil Francesco Garau nel dibattito sulla dorsale per la distribuzione del metano. Secondo il sindacato, il riconoscimento della virtual pipeline che unisce la Sardegna al resto d'Italia, "per quanto positiva non è sufficiente, da sola infatti non garantisce né il reale abbattimento dei costi né la fruibilità della risorsa per i cittadini e le imprese in tutte le aree della Sardegna. Dopo l'arrivo nei nostri porti al prezzo fissato a livello nazionale - spiega il segretario - la risorsa subirà costi aggiuntivi dovuti sia al trasporto su gomma che alla commercializzazione da parte delle aziende; il prezzo finale, quindi, non sarà uguale per tutti e il rischio è che interi territori vengano tagliati fuori".
 
Per queste ragioni la Filctem Cgil auspica che la virtual pipeline "venga subito affiancata all'indispensabile realizzazione della rete di distribuzione interna anche partendo dai due approdi previsti a Nord e Sud dell'Isola. La realizzazione del piano di metanizzazione con la sua dorsale per la distribuzione capillare porterà la Sardegna avanti nel necessario processo verso la produzione energetica green, perché in breve tempo la rete servirà per trasportare l'idrogeno". Secondo la Filctem, occorre "abbandonare gli schematismi ideologici e concentrarsi su ciò che va fatto per il bene del territorio, dei suoi cittadini e delle prospettive di lavoro e sviluppo dell'intera Isola".
 
Piuttosto che pensare alla dorsale per l'approvvigioanmento del metano nei vari territori della Sardegna, la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde punta sulla Virtual Pipeline che "consentirebbe di estendere alla Sardegna la rete nazionale di trasporto gas, attraverso due terminali di rigassificazione da realizzarsi a Portovesme e PortoTorres, che verrebbero collegate internamente da una rete e quindi non dovrebbero fare ricorso a camion per il trasporto del Gnl. Dai 2 poli, potrebbero poi diramarsi alcuni tratti di rete che andrebbero a rifornire le aree dove sono già presenti reti di distribuzione, portando così il metano alla maggior parte delle aree civili e all'area industriale di Macchiareddu (Cagliari)". L'esponente del Governo, che sembra frenare ancora una volta sul progetto dorsale in un post su Facebook, spiega che "l'analisi costi-benefici guiderà il percorso per coniugare sviluppo e razionalità delle scelte"; sottolinea inoltre che "gli investimenti per realizzare la Virtual Pipeline sono preliminarmente stimati in circa 350-400 milioni di euro. Consentirebbero di servire una domanda gas pari a circa 1 miliardo di metri cubi per anno. Tali investimenti comporterebbero un impatto marginale sulle tariffe gas".
 
"Il problema è stato infatti finora mal posto, privilegiando il tema della necessità o meno di una dorsale di grande diametro nell'Isola, ma senza affrontare invece il vero nodo della questione: come si può approvvigionare il gas all'isola - osserva l'esponente pentastellata del Governo Conte -. Senza una soluzione efficiente da questo punto di vista non ha senso porsi il tema di costruire un gasdotto che altrimenti rimarrebbe vuoto". Secondo la sottosegretaria Todde, infatti, "lo schema di metanizzazione presentato da Snam e dalla regione #Sardegna - che si focalizzava sulla dorsale e quindi sul trasporto e sui bacini di distribuzione non chiarendo l'approvvigionamento - presentava delle debolezze evidenziate in maniera chiara dall'Autorità ARERA: un'infrastruttura di per se non garantisce l'approvvigionamento del gas e Arera, a dicembre, ha decretato per questo schema 3 anni di tariffa calmierata lasciando poi le infrastrutture da pagare sulla bolletta dei Sardi con la Sardegna zona a se".

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