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Il no al gas non russo. Il sindaco di Sulmona contrario alla Linea Adriatica e Bonelli (Verdi) è contro rigassificatori

where Milano when Lun, 10/10/2022 who roberto

Di Piero: si vuole rimediare ad un problema urgente attraverso un'opera che andrà a regime tra qualche anno

Il sindaco di Sulmona e gli dipiero-sulmona.jpgamministratori dei comprensori adiacenti non vogliono la centrale di spinta del metano a Sulmona, in provincia dell'Aquila, e il passaggio di un altro gasdotto nel capoluogo peligno. "Dal punto di vista dell'impatto ambientale è chiaro che queste opere hanno dei riverberi sulla qualità della vita delle popolazione perché noi siamo la regione, la porta dei parchi". sostiene il primo cittadino di Sulmona (L'Aquila), Gianfranco Di Piero, intervenendo sul progetto Linea Adriatica.
 
Le ragioni del sindaco
"Non c'è da parte nostra nessun atteggiamento di tipo egoistico. Saremmo ben disponibili a fare un sacrificio se ciò fosse fatto nel nome dell'interesse generale della protezione nazionale - ha aggiunto il primo cittadino - Ho posto un problema e ho detto che si vuole rimediare ad un problema urgente attraverso un'opera che andrà a regime tra qualche anno. E ciò contravviene anche ad un accordo che era stato stipulato in sede europea a Parigi. Consapevoli che la politica energetica compete allo Stato noi amministrazioni locali abbiamo chiesto se nell'agenda del Governo esiste ancora l'obiettivo della dismissione delle fonti di energia fossile, che sono comunque nocive alla salute, e quindi l'adozione di misure alternative. Queste sono le ragioni della nostra perplessità. Vorremo comprendere quale politica energetica fa il Paese - ha concluso - . Non si tratta, egoisticamente, di volersi contrapporre a scelte che competono alle autorità centrali: noi siamo ben disponibili al sacrificio, però ci si deve dare una spiegazione sull'utilità di queste opere perché abbiamo una rete metanifera in Italia sufficiente”.
 
Bonelli, perché i rigassificatori se esportiamo gas?
Intanto si scatenano anche i verdi, dopo che il ministro Cingolani ha dichiarato che l'Italia non ha problemi di forniture di gas e che il vero problema è il caro energia, aggiungendo che stiamo esportando gas. Lo confermiamo pienamente: l'Italia da gennaio ad agosto 2022 ha esportato oltre 2,15 miliardi di mc di gas. Perché l'Italia ha speso 700 milioni di euro per acquistare due navi rigassificatrici e allo stesso tempo blocca 280 GW di impianti rinnovabili, come denunciato dall’AD di Terna Donnarumma? Cingolani ha nulla da dire?". Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde ed esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
 
Baldino (M5s), il rigassificatore non ferma il carobollette
Sullo stesso fronte anche i Cinque Stelle, anche se l’obiettivo è quello della riduzione delle bollette: "I cittadini hanno bisogno di aiuti economici e di uno scostamento di bilancio. Non sarà certo un rigassificatore a dar loro sollievo in questo momento" dice la deputata M5s Vittoria Baldino. "La soluzione dei rigassificatori mobili, a cui non ci siamo opposti, può essere utile ma – prosegue Baldino - non ha effetti immediati sulla diminuzione dei costi delle bollette. Per avere un rigassificatore funzionante bisogna attendere il prossimo autunno. Aiutare le famiglie e le imprese in questa fase deve essere l'impegno non del prossimo ma di questo governo".

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