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Nord Stream 1. È possibile riparare i danni, ma i lavori sono fermi perché la società è sottoposta a sanzioni

where Berlino (Germania) when Lun, 03/10/2022 who roberto

Un'ispezione sarà condotta al più presto, non appena le autorità riapriranno la zona, chiusa per ragioni di sicurezza

Il gasdotto Nord Stream 1 può essere gas-perdite-baltico_0.jpegriparato non appena sarà stata fatta una valutazione del danno. Alla Dpa, l’agenzia danese per l’energia, un portavoce di Nord Stream Ag ha detto che un'ispezione sarà condotta al più presto possibile, non appena le autorità riapriranno la zona, chiusa per ragioni di sicurezza. "Nessuno può veramente dire al momento quale sia la situazione lì", ha detto il portavoce, convinto comunque che "l'integrità strutturale del gasdotto sia stata danneggiata in modo massiccio". Quanto ai lavori di riparazione al Nord Stream 2, il portavoce ha sottolineato che sarebbero più complicati, dal momento che la società nei mesi scorsi è stata colpita dalle sanzioni americane. I due gasdotti - che collegano Russia e Germania - hanno subito una perdita di pressione due giorni fa, presumibilmente in seguito ad un atto di sabotaggio che in molti attribuiscono ai russi.
 
Perdite: non  ci aspettiamo grandi danni ambientali
Intanto cominciano le prime stime ambientali delle perdite di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel tratto di mar Baltico tra Danimarca e Svezia, che avranno sicuramente un impatto sul plancton con possibili effetti anche sulla catena alimentare. Quanto all’atmosfera, “non ci aspettiamo grandi effetti ambientali”. Lo afferma Claudio Numa, Centro Nazionale emergenze ambientali di Ispra che illustra ad Adnkronos i possibili effetti delle perdite del gas russo sull’ecosistema marino. La fuoriuscita, spiega il ricercatore, “è gas naturale dove la quota-parte principale è il metano, che non si scioglie in acqua. Di fatto, dunque, è un grosso flusso di gas che dovrebbe interessare un’area abbastanza importante, si parla di un diametro di mille metri: una colonna d’acqua che si muove dalla tubazione verso l’atmosfera”. In questa colonna d’acqua, “immaginando che tutta la fauna che ha un grado di mobilità si sposti, quello che può succedere è l’impatto sulla fauna immobile ovvero plancton, uova o larve di pesci”. Ad essere impattati sono quindi i costituenti, ma si potrebbe verificare anche un altro effetto: “Nel caso in cui il plancton presente nella colonna di gas non sia completamente morto, si potrebbe determinare un impatto sulla catena alimentare per i pesci che vivono in quell’aria, anche se non penso che qualcosa posso sopravvivere”. Da un punto di vista ambientale, dunque, conclude Numa, “bisogna monitorare la situazione, ma al momento gli effetti sono limitati alla vicinanza dalla fuoriuscita”.
 
Dove sono le perdite?
Le perdite si trovano sia nelle acque danesi sia in quelle svedesi. Sono state rilevate due perdite sul gasdotto Nord Stream 1, che ha smesso di fornire gas all'Europa il mese scorso, entrambe in un'area a nord-est dell'isola danese di Bornholm. Le autorità danesi hanno chiesto alle navi di tenersi lontane da Bornholm per un raggio di cinque miglia nautiche dopo la falla nel Nord Stream 2, che deve ancora entrare in funzione. Il progetto di utilizzarlo per la fornitura di gas è stato scartato dalla Germania pochi giorni prima che la Russia inviasse truppe in Ucraina a febbraio. Entrambi i gasdotti contengono ancora gas sotto pressione, ma non stanno consegnando il carburante all'Europa.
 
Che cosa ha causato le perdite?
Non è ancora chiaro. Analisti ed esperti affermano che tali perdite sono molto rare e Nord Stream AG ha definito "senza precedenti" le perdite su tre stringhe del gasdotto offshore. Mercoledì il primo ministro danese ha dichiarato che non si tratta di incidenti, ma di azioni deliberate, adombrando quindi atti di sabotaggio, ma non una dichiarazione di guerra contro la Danimarca. Il primo ministro svedese Magdalena Andersson ha dichiarato in una conferenza stampa martedì che le perdite sono "probabilmente un'azione deliberata" ma "non un attacco contro la Svezia". Tuttavia, ha anche dichiarato che le forze di difesa svedesi sono pronte a reagire alla situazione, mentre il ministro della Difesa svedese Peter Hultqvist ha detto che le unità marine saranno rese disponibili "se ritenuto necessario". L'UE ha dichiarato che le perdite in due importanti gasdotti dalla Russia all'Europa sono state causate da sabotaggi, ma non ha accusato direttamente la Russia. Per quanto riguarda la perdita di Nord Stream 2, il capo dell'Agenzia danese per l'energia, Kristoffer Bottzauw, ha dichiarato a Reuters che è troppo presto per dire chi condurrà le indagini. Bottzauw ha aggiunto che nessuno è ancora andato a controllare il gasdotto.

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