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Nucleare. Ancora molti dubbi sull’incidente alla base militare in Russia

where Mosca (Russia) when Lun, 09/09/2019 who roberto

L’esplosione dell’8 agosto è ancora un mistero. Tra le ipotesi ci sono quelle del test di un missile nucleare finito male o di un siluro a propulsione nucleare

Alle ore 8 dell’8 agosto scorso, proprioincidente-nucleare.jpg nel giorno in cui Matteo Salvini annunciava la fine del Governo con i 5 stelle, si è verificato un incidente nucleare in Russia che continua a presentare aspetti non chiari, anche in virtù del fatto che è avvenuto all’interno di una base militare. Tra le ipotesi formulare ci sono quelle del test di un missile nucleare finito male, di un siluro a propulsione nucleare ma anche di un reattore sottomarino come bersaglio. Sulla ricerca della verità non rassicura però il fatto che delle otto stazioni russe che monitorano i radionuclidi, cinque di esse siano state immediate silenziate subito dopo l’esplosione.
 
I fatti - L’esplosione è avvenuta nella base militare di Nenoska, nel nord-ovest di Arkhangelsk, causando 5 vittime e provocando il rilascio nell’atmosfera di isotopi radioattivi raggiungendo un picco momentaneo superiore di 20 volte rispetto ai livelli standard. Stando a quanto riportato dall’agenzia nucleare russa Rosatom, l’incidente sarebbe avvenuto mentre venivano eseguiti test di un sistema di propulsione liquida a base di isotopi su una piattaforma offshore. E in effetti isotopi radioattivi di stronzio-91, bario-139, bario-140 e lantanio-140 sono stati individuati nella pioggia e nell’aria dalla Roshydromet il 26 agosto. Questo tipo di isotopi vengono rilasciati, in caso di esplosione, dal nucleo di un reattore nucleare, insieme a iodio e cesio radioattivi.

Il Moscow Times scrive che i medici locali avevano trovato tracce di cesio-137 nei tessuti muscolari di alcune delle vittime dell’esplosione ricoverate nel loro ospedale. E se così fosse potrebbe essere avvalorata la teoria secondo la quale la Russia stesse sottoponendo a test il missile a propulsione nucleare Burevestintnik, chiamato dalla NATO Skyfall. Ma non ci sono prove. Anche se non si esclude la possibilità che a causare l’incidente sia stato altro, per esempio un siluro a propulsione nucleare o magari l’esplosione di un reattore nucleare spaziale o sottomarino. Ora le indagini scientifiche punteranno all’analisi dei filtri dell’aria delle auto che erano posteggiate vicino alla base, in modo da individuare l’eventuale presenza di sostanze radioattive. Infine, le informazioni raccolte verranno confrontate con le analisi di oggetti contaminati in altri disastri nucleari come quello di Fukushima, nell’attesa - sin qui vana – di dichiarazioni ufficiali.

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