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Oil&Gas. Il settore accelera la transizione energetica per combattere la crisi

where Roma when Mar, 06/04/2021 who roberto

Il World Energy Council ha presentato la dodicesima edizione del report che fornisce una panoramica dell’Agenda energetica globale e delle sue principali sfide e priorità d’azione

Le compagnie energetiche hanno weim2021cover.jpgaccelerato il processo di transizione energetica, nonostante abbiano dovuto affrontare diverse difficoltà, tra cui tagli dei posti di lavoro e delle spese in particolare nel settore Oil&Gas. Lo evidenziano i risultati dell’edizione 2021 del suo report annuale World Energy Issues Monitor, che fornisce una panoramica dell’Agenda energetica globale, regionale e nazionale sulla base delle riflessioni di oltre 2500 leader energetici - provenienti da 108 Paesi diversi - parte del network multi-energy e multistakeholder del World Energy Council.

Addio a 350mila posti di lavoro nei Paesi G7
Sullo sfondo della crisi causata dalla persistente pandemia COVID19, il report evidenzia tendenze e sviluppi della transizione energetica, identificando quelli che per i leader del settore energetico sono i principali rischi, le opportunità e priorità d’azione. Sebbene le compagnie energetiche abbiano dovuto affrontare diverse difficoltà, tra cui tagli dei posti di lavoro (si stima che 350.000 posti di lavoro siano a rischio in tutte le economie del G7), riduzioni delle spese in conto capitale (stimate a 200-400 miliardi di dollari) particolarmente acute nel settore Oil&Gas, e un taglio delle spese operative, il report conferma come le molteplici risposte del settore alla crisi abbiano accelerato il processo di Transizione Energetica, determinando un incremento degli sforzi sul fronte sia sociale sia climatico.

La crescente digitalizzazione
Secondo le risposte raccolte dallo studio, la persistente incertezza che domina l’agenda politica energetica post-pandemica può difatti fungere da volano per lo sviluppo e la definizione di politiche più inclusive, spronando governi, industrie e società civile a mettere in campo strumenti e strategie per costruire economie più forti e resilienti. Tra le principali tendenze che emergono a livello globale, si segnala una crescente digitalizzazione del settore energetico, necessariamente da accompagnare con strategie di gestione del rischio a protezione delle infrastrutture critiche; una sempre maggiore centralità delle tecnologie per l’abbattimento delle emissioni di CO2 nelle politiche energetiche dei Paesi produttori ed esportatori di idrocarburi (con un ruolo primario dei processi CCUS); una generale preoccupazione sull’andamento della domanda e sulle sfide poste ai Paesi esportatori in ottica approvvigionamento. Tendenze e sfide che l’Europa sta affrontando attraverso misure e strategie importanti, con piani di recupero post-pandemia che vanno a rafforzare ulteriormente le ambizioni climatiche dell’UE, ma anche di Russia e Regno Unito. La pandemia ha acuito le disuguaglianze sociali, mettendo in luce la necessità di affrontare il tema della povertà energetica e di una transizione equa ed inclusiva. Gli obiettivi perseguiti dai Piani di ripresa di molti Paesi necessiteranno di un efficace aggiornamento degli assetti di mercato, delle tecnologie, dei modelli di business e dei quadri normativi a supporto.

Le sfide dell’Italia
Anche l’Italia si trova a fronteggiare non poche sfide verso gli obiettivi di neutralità climatica utili alla transizione; al contempo, il Paese si mostra fortemente proattivo in termini sia di gestione del rischio, sia su eventuali cambi strutturali della domanda di energia. Sicurezza energetica, sostenibilità, architettura 5G, digitalizzazione (efficientamento energetico e soluzioni di accumulo), sistemi cloud e cybersecurity, unitamente alla rete unica, risultano centrali nel piano di ripresa italiano; mentre per quanto riguarda il settore trasporti il Paese può posizionarsi tra i leader internazionali sia per modelli integrati di mobilità, sia per lo sviluppo di filiere innovative come quella del biometano e nel medio-lungo periodo dell’idrogeno.
Il report  lo trovi qui https://www.im.worldenergy.org/

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