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Pastone petrolifero: la Libia riavvia i giacimenti, Petrobras, ipotesi privatizzazione e in Slovenia congelano i prezzi

where Milano when Lun, 16/05/2022 who roberto

Il blocco voluto dal generale Haftar è costato alla Libia 60 milioni di dollari al giorno; il ministro brasiliano Adolfo Sachsida avrebbe il supporto della presidenza; fare il pieno di benzina in Slovenia costerà al massimo 1,56 euro al litro

Con la crisi ucraina anche la sachsida-bolsonaro.jpgLibia, nonostante le divisioni delle due parti in causa, ha deciso di aumentare la produzione petrolifera per sfruttare il momento propizio. Intanto in Brasile il ministro dell’energia sta pensando di arrivare a una privatizzazione di Petrobras, dopo le forte pressioni dei consumatori per il caro-prezzi e i continui avvicendamenti alla guida voluti dal presidente Bolsonaro. E proprio per bloccare i prezzi, in Slovenia, il governo ha deciso la reintroduzione di un tetto massimo ai prezzi dei carburanti, dopo averlo eliminato alla fine di aprile.
 
Libia, riavviati i giacimenti
Il ministero del Petrolio e del gas libico ha accolto con favore la ripresa delle attività nei diversi giacimenti petroliferi e porti bloccati dal 17 aprile da una protesta istigata da forze vicine al generale Khalifa Haftar e al premier ‘parallelo’ Fathi Bashagha, che aveva dimezzato la produzione libica di greggio, con perdite di 60 milioni di dollari al giorno. Lo segnala il sito Libyan Review. Il ministero ha osservato che "coloro che hanno chiuso i giacimenti petroliferi e i terminal sono stati gli stessi che hanno dato il permesso di riaprire". Martedì scorso Bashagha, il primo ministro libico designato dal parlamento in contrapposizione a quello insediato a Tripoli, Abdel Hamid Dbeibah, aveva annunciato la riapertura di tutti i giacimenti petroliferi e dei porti grazie sforzi esercitati dall'assemblea parlamentare e dal proprio esecutivo. Bashagha aveva precisato che la revoca del blocco è arrivata su indicazione del presidente del Parlamento, Aqila Saleh. Questi, domenica, aveva informato l'ambasciatore degli Stati Uniti in Libia, Richard Norland, che i giacimenti petroliferi sarebbero stati riaperti "dopo l’istituzione di un meccanismo per distribuire equamente le entrate a tutte le regioni". Il riferimento, più o meno implicito, era stato alla quota di introiti petroliferi che finanziano le milizie di Haftar.
 
Brasile: ministro Energia a favore privatizzazione Petrobras

Il neo ministro delle Miniere e dell'Energia brasiliano, Adolfo Sachsida (a sinistra nella foto), ha dichiarato l'intenzione di avviare studi per la privatizzazione del colosso petrolifero statale Petrobras. Sachsida - entrato in carica, su decisione di Jair Bolsonaro, in sostituzione di Bento Albuquerque - ha sottolineato di avere il sostegno del presidente della Repubblica nella gestione del dicastero, rende noto il quotidiano Folha de San Paulo. La proposta del nuovo ministro arriva in un momento di forte pressione da parte dell'ala politica del governo per misure che alleggeriscano il peso del carburante dalle tasche dei consumatori. Petrobras ha annunciato un nuovo adeguamento del prezzo del diesel, dopo aver rivisto a marzo anche il prezzo della benzina. Tali aumenti hanno contribuito a elevare l'inflazione nel Paese, balzata al 12,1% in 12 mesi, la più alta per il periodo di un anno dall'ottobre 2003.
 
Slovenia: governo reintroduce tetto a prezzi carburante
Il governo della Slovenia ha deciso la reintroduzione di un tetto massimo ai prezzi dei carburanti, dopo averlo eliminato alla fine di aprile. Lo riferisce l'agenzia di stampa slovena Sta. Una volta entrato in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, con alta probabilità già oggi, i prezzi massimi al dettaglio saranno di 1.560 euro al litro per la benzina normale e di 1.668 al litro per il diesel. I prezzi all'ingrosso sono limitati invece a 1.540 euro per la benzina più comune e a 1.648 euro al litro per il diesel. Secondo il ministero sloveno dell'Economia, il provvedimento è stato deciso per stabilizzare il mercato a beneficio di consumatori e imprese. La misura, giustificata dalla volatilità dei prezzi sul mercato e dall'incombente embargo Ue sulle importazioni dalla Russia, sarà in vigore fino al 10 agosto, aggiunge la Sta.

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