Energia

Pemex riceverà in novembre i primi quattro carichi di petrolio leggero dagli Stati Uniti, per un totale di 1,4 milioni di barili

Il gigante petrolifero messicano Pemex riceverà in novembre i primi quattro carichi di petrolio leggero dagli Stati Uniti, per un totale di 1,4 milioni di barili, in una operazione che segna una svolta storica e che per alcuni esperti viene segnalata come "la fine di un'epoca".
 
Si tratta essenzialmente del fatto che per la prima volta negli ultimi 20 anni il Messico si vede costretto ad importare petrolio, invece di esportarlo. I più preoccupati fra gli analisti sostengono che questo è una sorta di "cattivo presagio" e un sintomo del fatto che i vecchi tempi delle “vacche grasse” in cui il Messico era un forte Paese esportatore di idrocarburi difficilmente si rinnoveranno.
 
Pemex ha comprato, nella sua prima operazione di importazione, 350.000 barili di greggio statunitense alla Light Louisiana Sweet che saranno consegnati in novembre. Il presidente eletto messicano Andrés López Obrador, che si insedierà al potere il prossimo 1 dicembre, ha criticato duramente l'annuncio e sostenuto che "è una ulteriore prova del grande fallimento della politica economica neoliberale". Questa importazione, rilevano infine i media, avviene a qualche settimana dalla fine della presidenza di Enrique Peña Nieto, che si è incaricato di privatizzare la produzione e la vendita di petrolio messicano per la prima volta dal 1938.