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Petrolio: Opec+, la produzione rimane invariata: non spaventa la nuova variante Covid

where Milano when Lun, 06/12/2021 who roberto

A gennaio non supererà i 400mila barili/giorno

L'Opec+ ha confermato la sceltaopec.jpg di mantenere invariato il piano di aggiustamento della produzione già approvato. A gennaio, dunque, l'aumento della produzione non supererà i 400.000 barili al giorno. Abbastanza per far arretrare ancora i future petroliferi, che dopo la conferma della decisione sono arretrati fino a 64,82 dollari al barile per il Wti, e a 68,10 dollari al barile per il Brent. Di effetti sul prezzo del barile se ne erano già visti con l'avvento della variante Omicron: nel giro di una settimana il Wti è passato da 78 a 65 dollari, e il Brent da 79 a 68 dollari. Alcuni analisti avevano anticipato che l'Opec+ si sarebbe mossa con cautela: "L'Opec+ è pronta ad aspettare più dati sull'efficacia dei vaccini attuali prima di fare qualsiasi cambiamento significativo alla sua strategia di uscita", ha dichiarato Louise Dickson, analista senior dei mercati petroliferi per Rystad Energy.
 
Tensioni per riserve e Covid
Per Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli, "sicuramente quello di oggi è un vertice Opec+ tra i più difficili". A pesare è "una sfida tra Usa e Medio Oriente con complicità russa, dove le variabili che hanno influenzato le decisioni si sono focalizzate sull'apertura delle riserve strategiche da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi consumatori". Tensioni a cui si è aggiunta la variante Omicron, che ha avuto conseguenze sul traffico aereo e su altri settori "per una politica di forte di prevenzione. Sicuramente il leggero crollo del prezzo del barile di questi ultimi giorni ha preoccupato il vertice che, nell'eventualità di rallentare gli aumenti di produzione decisi qualche mese fa, ha preferito una posizione di equilibrio e prudenza con produzione invariata, almeno fino al prossimo incontro a Vienna", ha aggiunto Marsiglia.
 
Le preoccupazioni per  il nuovo segretario
Le cautele sui prossimi passi hanno anche una natura politica. "Forse in pochi però - fa notare Marsiglia - hanno colto la vera preoccupazione di oggi che i paesi membri hanno saputo ben nascondere: la prossima scadenza dell'Organizzazione, che vedrà il Segretario Generale Barkindo passare il testimone al nuovo Esecutivo petrolifero, se tempo fa la Penisola Arabica e parte del Continente africano sono stati sempre leader nell'Organizzazione, oggi anche la Russia ha la sua voce in capitolo che si farà sentire".

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