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Petrolio. Unione petrolifera, domanda in aumento nel 2018 (+1,9%)

where Roma when Lun, 02/07/2018 who roberto

Il gasolio resta il principale prodotto autotrazione, seguito dalla benzina con poco meno del 13%. Buon progresso del carboturbo (+11,9%)

La domanda petrolifera nei spinaci-unionepetrolifera.jpgprimi cinque mesi dell’anno è in aumento come non accadeva da tanto tempo. Per il 2018 si stima che la fattura petrolifera continuerà a salire: l’aumento dovrebbe essere di circa 4 miliardi di euro (+20%). È quanto rileva Unione Petrolifera in occasione della relazione annuale del presidente Claudio Spinaci.
 
Consumi ancora in calo - I consumi di prodotti petroliferi nel 2017 hanno segnato un’ulteriore riduzione dell’1,3%, scendendo a 58,7 Mtonn. In quest’ultimo quinquennio i volumi hanno oscillato su valori attorno ai 58- 60 milioni di tonnellate annui. Nei primi cinque mesi del 2018 i consumi petroliferi sono apparsi complessivamente in recupero dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2017. Aumento imputabile in parte ad un ampliamento del perimetro dei denuncianti al MISE per adeguare la rilevazione ai nuovi operatori entranti sul mercato. Il gasolio resta il principale prodotto autotrazione, con circa il 40% dei volumi totali consumati, seguito dalla benzina con poco meno del 13%. Buon progresso del carboturbo (+11,9%), trainato da una crescita del traffico passeggeri (+5,9%). Nel settore dei trasporti, il petrolio copre oltre il 92% del fabbisogno, rispetto al 2-3% ciascuno delle altre fonti.
 
Export record - L’anno scorso le nostre esportazioni, superando i 32 milioni di tonnellate, hanno rilevato un record rispetto al valore massimo storico, toccato 10 anni prima. In termini economici esse sono equivalenti ad un introito complessivo di 13,7 miliardi di euro e rappresentano il 96% delle esportazioni di energia in valore italiane. Nei primi mesi di quest’anno in termini quantitativi le nostre esportazioni sono dello stesso ordine di grandezza del 2017 e superano i 10 milioni di tonnellate. Il leggero rallentamento in termini di volumi non si è tuttavia riflesso sul valore economico, che stimiamo sia del 3-4% più elevato, grazie alla maggiore valorizzazione dei prodotti.

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