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Petrolmafie/3 - Scacco alla mala dei carburanti: 71 arresti, sequestri per 1 miliardo

where Roma when Lun, 12/04/2021 who roberto

L’operazione, denominata 'Petrol-Mafie spa', rappresenta l’epilogo di quattro indagini condotte con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e di Eurojust

Scacco alle mafie del petroliopetromafie.jpg, con 71 arresti e una serie di blitz coordinati da quattro procure italiane che hanno portato a sequestri per un miliardo. Le forze dell'ordine, in un intreccio di inchieste coordinate dalle procure di Napoli, Roma, Catanzaro e Reggio Calabria, hanno scoperto un colossale giro d’affari, nel quale fiumi di denaro forniti da camorra e ‘ndrangheta finanziavano il mercato dei distributori. Si utilizzavano società “cartiere” per eludere il fisco e moltiplicare i denari investiti, decuplicandoli in pochi mesi. L’indagine ha seguito un doppio binario: da una parte quella delle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Calabria, dall’altra quella, tra Roma e Napoli, segnata dagli affari di appartenenti al clan Moccia, che aveva reinvestito denaro illecito nella società petrolifera gestita dalla cantante Anna Bettozzi.
 
"L’integrazione delle mafie nel mercato delle imprese è un processo emerso da tempo nelle più importanti indagini sulla criminalità organizzata, tanto che ormai è divenuto sistematico e globale il riciclaggio di denaro, frutto di traffici illeciti, non solo nella economia legale per “ripulirlo”, ma anche nell’economia criminale per produrre ulteriori proventi illeciti, in questo caso attraverso frodi fiscali nel settore degli oli minerali", scrive chi indaga, che parla di una "nefasta sinergia tra mafie e colletti bianchi".

L’operazione, denominata “Petrol-Mafie spa”, rappresenta l’epilogo di quattro indagini condotte con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e di Eurojust: ne emerge una "gigantesca convergenza di strutture - scrivono ancora gli inquirenti - e pianificazioni mafiose originariamente diverse nel business della illecita commercializzazione di carburanti e del riciclaggio di centinaia di milioni di euro in società petrolifere intestate a soggetti insospettabili, meri prestanome". Ai blitz scattati all'alba hanno contribuito oltre mille militari di guardia di finanza e carabinieri. Tra i gruppi criminali finiti al centro dell'indagine, oltre alla camorra dei Moccia, sul versante della ‘ndrangheta i clan coinvolti sono quelli dei Piromalli, Cataldo, Labate, Pelle, Italiano, Bonavota, Anello e Piscopisani.
 
"Petrol Spa” rappresenta un’operazione che mette in campo una potenza investigativa frutto di una straordinaria cooperazione tra Direzioni Distrettuali Antimafia di Napoli, Roma, Reggio Calabria e Catanzaro con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e la Guardia di Finanza e i Ros dell’Arma Carbinieri, che ha fatto emergere un’inquietante sinergia tra camorra, ndrangheta, imprenditori e colletti bianchi ai fini della commercializzazione di carburanti, frodi fiscali e riciclaggio di centinaia di milioni di euro".  Così in una nota Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. "Quando davanti ai cartelli mafiosi lo Stato fa squadra si raggiungono risultati brillanti, rafforzando così la fiducia nei cittadini nel fatto che le mafie non sono invincibili. Questa inchiesta ci pone interrogativi che vanno approfonditi, in particolare rispetto alle modalità del rapporto tra mafie e imprese, soprattutto in un contesto caratterizzato dalla fragilità del sistema economico dovuta alla pandemia. Attraverso intermediari le organizzazioni criminali entrano in contatto con le imprese, che si trovano in difficoltà economica formando una costellazione di imprese mafiose in grado di riciclare proventi illeciti del clan, che poi producono altri proventi illeciti grazie alla frode fiscale".

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