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​Prodi e Clò: nell’energia serve più equità e meno nimby

where Bologna when Lun, 20/04/2015 who michele

I due economisti sollecitano politiche più vicine ai bisogni dei cittadini. Milioni di europei in carenza di energia a basso costo. Le paure sciocche contro le perforazioni

prodi-clodagospia.jpgL'Europa dell'energia è un miraggio; siamo di fronte a una sommatoria di mercati nazionali e bisogna ridisegnare una politica energetica europea che abbia come obiettivo l'equità sociale, un obiettivo mancato dal processo di liberalizzazioni che ha caratterizzato le riforme dell'energia elettrica negli ultimi quindici anni. Lo dicono Alberto Clò, economista dell’energia e già ministro dell’Industria durante il Governo Dini, e l’ex premier Romano Prodi in occasione della presentazione del libro “Riforme elettriche tra efficienza ed equità“ curato insieme con Stefano Clò e Federico Boffa. Il saggio è stato presentato nella sede di Nomisma a Bologna.

"La politica energetica europea non esiste, l'energia è ancora ritenuta uno dei cuori dell'autonomia di un paese e questo è un problema serio", sostiene Prodi. “Oggi prevalgono politiche nazionali tese alla difesa degli interessi. Mentre, invece, sarebbe una straordinaria opportunità mettere in atto investimenti nelle infrastrutture”, aggiunge Clò. “Non si può avere un'Europa unita nei mercati, ma senza interconnessioni”. Con le liberalizzazioni “sul piano dell'efficienza qualche cosa si è ottenuto ma sicuramente sul piano dell'equità sociale le cose sono peggiorate, al punto che in Europa si stima ci siano tra i 50 e i 125 milioni di persone che soffrono di povertà energetica, cioè non hanno la possibilità economica di acquistare elettricità o riscaldamento. C'è stato un allontanamento tra i meccanismi del mercato e gli interessi generali”. Non bisogna tornare al monopolio, ma correggere le distorsioni e le criticità emerse.

"L'energia - ha detto Prodi - è ancora uno strumento di guerra e non di pace, lo dimostrano i rapporti con la Russia, dove soluzioni di buonsenso sono difficili da applicare". Senza contare, secondo Prodi, che il dibattito sui temi energetici è condizionato dal fatto di essere troppo incentrato sulla dottrina. Come avvenuto in Emilia-Romagna con il rapporto fra il fracking e il terremoto, "dove tutti i dati ci dicono che questo rapporto non esiste e che abbiamo la possibilità di aumentare la produzione dei giacimenti esistenti", o come avviene nell'Adriatico dove i croati sfruttano giacimenti che appartengono anche all'Italia. "I casi sono due - ha detto Prodi - o ci appelliamo all'Onu sostenendo che quello che fanno i croati sia pericoloso o sfruttiamo il gas dell'Adriatico anche noi".
 
 

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Romano Prodi e Alberto Clò (fonte Dagospia)