La produzione industriale rialza la testa in aprile grazie all’energia. I dati Istat
I settori di attività economica registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+4,3%). Tra le flessioni più ampie si registrano la produzione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5%). I dati Istat.
Arriva soprattutto dal settore energetico il maggiore rialzo in aprile per la produzione industriale che per la prima volta dopo più di due anni di cali torna ad aumentare (+1%) rispetto a marzo. Lo rileva l’Istat.
I migliori e i peggiori
I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+4,3%), l’industria del legno, della carta e stampa (+4,7%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+3,3%). L’indice destagionalizzato mensile aumenta su base congiunturale per i beni di consumo (+1,8%), i beni strumentali (+0,8%) e i beni intermedi (+0,2%); l’energia risulta stabile.
Al netto degli effetti di calendario, in aprile l’indice generale aumenta in termini tendenziali dello 0,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 come in aprile 2024). Si registrano incrementi tendenziali per l’energia (+1,8%) e i beni di consumo (+1,1%); calano, invece, i beni intermedi (-0,4%) e i beni strumentali (-0,7%).
Da notare che tra le flessioni più ampie si registrano anche la produzione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5%). Oltre a quella di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-11%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-9,5%).
“In aprile - afferma l’Istituto - l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra un incremento congiunturale (+1%); si osserva una moderata crescita anche su base trimestrale (+0,4%). A esclusione dell’energia, unico aggregato stabile, l’incremento congiunturale mensile si estende a tutti i principali raggruppamenti di industrie. In termini tendenziali ad aprile si osserva una crescita modesta, che tuttavia interrompe la lunga fase di contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario. La dinamica tendenziale è positiva per l’energia e i beni di consumo, a fronte di flessioni per i beni intermedi e i beni strumentali”.