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La relazione. Besseghini (ARERA): sarà un inverno difficile, subito un piano per affrontarlo

where Roma when Lun, 18/07/2022 who roberto

Il consumo di gas naturale in Italia è aumentato a 74,1 miliardi di metri cubi, mentre la produzione nazionale ha registrato il minimo storico crollando del 16,7% rispetto al 2020

In autunno i prezzi di luce e gas sarannostefano-besseghini.jpg significativamente alti e dobbiamo cominciare a lavorarci adesso: servono consumi controllati e piani dettagliati per affrontare eventuali situazioni di crisi nella fornitura dalla Russia.  Lo ha detto il presidente dell'Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), Stefano Besseghini, presentando la sua relazione annuale alla Camera e rivolgendo un appello alla responsabilità, certo che "tutti possiamo contribuire con le nostre scelte quotidiane" ad affrontare una stagione invernale che sarà difficile”.
 
Serve stabilità per il futuro
All'indomani dello strappo nella maggioranza di governo, il quadro di incertezza energetica determinato dalla guerra in Ucraina, aggravato dai rincari di luce e gas, richiede ancor più "un interlocutore stabile" per definire le politiche prossime", sottolinea Besseghini, spiegando che "è certamente una delle priorità a cui anche nella valutazione di questa evoluzione politica si dovrà tenere conto. “D'altra parte - ha aggiunto - , il dossier energia credo sia ben presente, alla luce del grande sostegno del governo sia nella ricerca di gas alternativo a quello di Putin sia nel sostegno economico a famiglie e imprese. "Le fasi di instabilità rimangono complicate. Prima delle elezioni si possono cominciare a costruire alcuni interventi che diano certezza. Molto è stato fatto per mettere in sicurezza l'autunno, gli stoccaggi stanno migliorando e consolidandosi. L'Autorità ha fatto diversi interventi per abbattere i costi per gli operatori, per sterilizzarne i rischi" ha spiegato Besseghini a margine della presentazione della relazione annuale al parlamento. Contro le forti oscillazioni del costo dell'energia per i clienti, il mercato europeo, che è "il più grande mercato elettrico a livello mondiale", deve prevedere interventi straordinari con "un forte coordinamento delle decisioni", secondo Besseghini.
 
I numeri
Il quadro che emerge dalla relazione annuale 2021 dell'Autorità mostra un consumo di gas naturale in Italia aumentato a 74,1 miliardi di metri cubi (+8,1% rispetto al calo record del 2020), mentre la produzione nazionale ha registrato il minimo storico, crollando del 16,7% rispetto al 2020, che già aveva subito una pari riduzione. Sono stati estratti in totale 3,3 miliardi di metri cubi di gas: 1,87 miliardi dal mare e 1,6 dai campi su terraferma; il grado di dipendenza dell'Italia dalle forniture estere è salito al 93,5% (dal 92,8% del 2020). I prezzi medi dell'elettricità per le famiglie italiane nel 2021 sono stati di poco inferiori alla media dei paesi dell'Area euro e rispetto alla Germania decisamente inferiori. L'anno scorso i consumi di energia elettrica (300,6 TWh) sono aumentati del 6% sul 2020 e la domanda è stata soddisfatta per l'86,5% dalla produzione nazionale (aumentata del 2,2%) e per il 13,5% dalle importazioni. La produzione nazionale lorda ha raggiunto 286,9 TWh (+2,3%): metà dal gas (49,5%), 40% dalle rinnovabili con l'eolico cresciuto del 10,8%, mentre stabile è rimasto il fotovoltaico (+0,5%).  Eni è il primo operatore nella generazione termoelettrica con una quota del 15,7%; Enel è prima nella produzione da fonti rinnovabili con il 23,3%. Questo quanto emerge dalla relazione annuale dell'Autorità per energia reti ambiente (Arera) presentata oggi alla Camera.
 
Le rotte del gas e le semplificazioni
"All’esigenza di diversificazione l’Italia ha risposto con un rafforzamento delle rotte esistenti - spiega ancora il presidente - : si è puntato ad aumentare le quote provenienti soprattutto dall’Algeria e si è creato lo spazio per un maggiore uso di Gnl, ma anche la nuova rotta del Tap ha dimostrato tutta la sua rilevanza strategica". Per dare "impulso alle fonti rinnovabili si è scelta la via virtuosa della semplificazione. Si è consolidata, nell’azione di governo, la volontà di velocizzare i processi autorizzativi, sia con un rafforzamento delle strutture dedite alle valutazioni, sia con l’identificazione di condizioni facilitanti il processo stesso".
“Ma - prosegue Besseghini - le infrastrutture energetiche, rinnovabili incluse, richiedono l’accettazione delle comunità.  Non bastano benefici per la nostra comunità nazionale nel suo complesso e spesso neppure compensazioni economiche o progetti di sviluppo territoriale. L’impianto o l’opera infrastrutturale vengono catturati da una discussione che prevede schieramenti e tifoserie, elementi che difficilmente si ricompongono nelle logiche stringenti di un’analisi costi-benefici".

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