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​Retroscena. L’attacco all’Isis minaccia gli accordi sull’energia Russia-Turchia

where Mosca (Russia) when Lun, 12/10/2015 who redazione

Erdogan pronto a far saltare le intese per il gas e per la centrale nucleare di Mersin. La Gazprom dimezza la capacità del progetto Turkish Stream

erdogangesturingrabia.jpgPrime conseguenze degli attriti fra Russia e Turchia dopo gli attacchi russi contro il califfato islamico dell’Isis.
Un avvertimento di minaccia è arrivato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a capo del partito conservatore islamico: la Russia ha importanti interessi economici in Turchia in materia di energia nucleare e gas, ha detto, e “non deve perderli” a causa della Siria.

La minaccia di Erdogan - “Se i russi non costruiscono Mersin Akkuyu, altri lo faranno”, ha minacciato il presidente sul progetto delle prima centrale nucleare turca. “Hanno già investito tre miliardi di dollari nel progetto. Perciò tocca alla Russia agire con più attenzione”. La centrale di Marsin Akkuyu, un progetto da 19 miliardi di euro, dovrebbe entrare in funzione nel 2020. Il messaggio è chiaro: Mosca deve smettere di colpire le milizie islamiche. E se il Cremlino non ha compreso il messaggio, l’islamico Erdogan lo rafforza: “Siamo il primo consumatore di gas naturale russo, perdere la Turchia sarebbe una grossa perdita per la Russia”, ha detto. “Siamo costernati dal fatto che la Russia agisca in modo che potrebbe provocare la perdita”.

I piani della Gazprom – Intanto, la Gazprom ha dimezzato la capacità di Turkish Stream, il progetto di gasdotto destinato a trasportare gas russo in Europa attraverso la Turchia, portandola da 64 a 32 miliardi di metri cubi all'anno. Lo ha annunciato l'ad Aleksej Miller, spiegando che la riduzione è legata al parallelo potenziamento del gasdotto Nord Stream 2, che passa per il Mar Baltico. Gazprom in precedenza aveva riferito che l'apertura dei cantieri di Turkish Stream è stata rinviata, in quanto non è stato ancora siglato il necessario accordo intergovernativo tra Russia e Turchia.

L’analista turco e i prezzi del greggio - “Le operazioni condotte dalla Russia in Siria hanno il preciso obiettivo di far aumentare il prezzo del petrolio”, dice Volkan Ozdemir, capo dell'Istituto per le politiche e il mercato energetico e consulente del governo, in un'intervista all'agenzia turca Anadolu. Il prezzo del petrolio “è aumentato di 6 dollari dall'inizio dei bombardamenti russi” e Mosca starebbe tentando di condizionare i mercati in modo da fare pressioni sui mercati e di conseguenza sul prezzo del petrolio. La motivazione sarebbero le enormi entrate che la Russia si assicura ogni anno grazie alla vendita di petrolio e gas, all'incirca il 70% del totale dell'export di Mosca; vale a dire che, per ogni scostamento di un dollaro sui listini del greggio, gli incassi della Russia cambiano di 2 miliardi di dollari.

Il ministro dell’Energia tranquillizza - Il ministro dell'Energia turco, Ali Riza Alaboyun, ha dichiarato che con la Russia non c'è alcun problema rispetto alle forniture di gas già concordate per il prossimo inverno. Alaboun ha ribadito che la Turchia è parte attiva nella realizzazione del Turkish Stream. “Sosteniamo il progetto di uno di questi gasdotti, per evitare poi di avere problemi, è questa la nostra preoccupazione”.

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Recep Tayyip Erdoğan, presidente turco
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