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Rigassificatore di Piombino: i sindacati chiedono di essere coinvolti e Rossi sbugiarda Cingolani

where Livorno when Lun, 27/06/2022 who roberto

Il governatore Rossi: Cingolani eviti di promettere lavori di compensazioni che sono già stati appaltati e i cui lavori dovrebbero partire entro l’anno

Sul progetto del rigassificatorepiombino.jpeg di Piombino, Cgil Cisl Uil di Livorno e Grosseto chiedono il coinvolgimento nel percorso di autorizzazione al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, nominato Commissario straordinario di governo per la realizzazione delle opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale, mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione da allacciare alla rete di trasporto esistente.
 
I sindacati chiedono un’attenta analisi
I sindacati ritengono che "un giudizio compiuto" sul progetto "possa essere espresso solamente sulla scorta di un’attenta analisi delle istanze di autorizzazione che i soggetti interessati riterranno di presentare al Commissario straordinario, in forza del decreto-legge 50/2022, e non sulla base di pregiudizi ideologici o di informazioni approssimative". Cgil, Cisl e Uil ritengono che "l’interesse generale, nel necessario contemperamento, debba essere ritenuto prevalente sugli interessi particolari, ovviamente garantendo sicurezza e tutela ambientale". I sindacati ritengono, inoltre, che "nella valutazione non si possa prescindere dall’emergenza nazionale che sta interessando gli assetti energetici del Paese né dall’urgenza di approntare al riguardo rapidi interventi. Laddove si giungesse ad autorizzare progetti che prevedano impatti sul territorio di Piombino, devono essere previste e concordate adeguate compensazioni, ovviamente nuove ed aggiuntive rispetto a quelle già ad oggi previste dagli accordi di programma esistenti". Infine, i sindacati richiedono "con forza, al Commissario straordinario, che le forze sociali vengano coinvolte nel percorso di autorizzazione delle opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione".
 
Il governatore Rossi: la compensazione proposta è già stata appaltata
Il ministro Cingolani, come compensazione della installazione della nave gasiera nel porto di Piombino, pensa di proporre la realizzazione della strada 398 di collegamento tra la città e la Tirrenica. In realtà per fare quella strada né il governo e neppure la Regione hanno da fare qualcosa, perché da parte loro è già stato fatto tutto quanto è necessario. Ancor meno, per serietà, Cingolani dovrebbe provare a prometterla, evitando di apparire disinformato o peggio intenzionato a turlupinare i toscani; ciò che francamente sconsiglio". Lo dichiara Enrico Rossi, ex presidente della Regione Toscana. "Infatti, nelle intese tra Regione e Governo, la 398 viene prevista nell’accordo di programma firmato nel 2014. Successivamente, 2015/16, venne stabilito che fosse l’Anas a farsi carico di realizzare il primo lotto che il governo, rispettando gli impegni, ha finanziato tramite il Cipe per 50 milioni - aggiunge ancora Rossi - . Il progetto è stato appaltato e i lavori, a quanto mi risulta, dovrebbero partire entro l’anno.
 
Fratoianni: servono alternative diverse
"Vogliamo sapere se il governo, a partire dal presidente del consiglio, intende rivalutare il progetto di far sorgere un impianto di rigassificazione galleggiante di media taglia all'interno delle nuove aree del porto commerciale di Piombino, dopo la forte protesta espressa nella città toscana da cittadini, associazioni ambientaliste, realtà imprenditoriali, rappresentanti dei comitati locali, sindaci del territorio, partiti ed amministratori locali, di diverso orientamento politico." Lo chiede in un'interrogazione parlamentare al governo Draghi il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Servono alternative diverse - si legge nell'interrogazione - alla realizzazione di un rigassificatore galleggiante a Piombino, anche alla luce delle criticità espresse dalle stesse comunità locali circa l'inidoneità del sito date le caratteristiche e la vocazione del territorio, i rischi ambientali e le possibili negative ricadute economiche.

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