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​Rilancio! Gazprom e Novatek offrono 4,9 miliardi per le quote italiane in SeverEnergia

where Mosca (Russia) when Lun, 04/11/2013 who redazione

È l'ultimo capitolo della guerra tra i colossi russi dell'energia, e combattuta dal capo di Rosneft Igor Secin e dal co-proprietario di Novatek Gennadi Timcenko

GazpromNeft e il produttore indipendente di gas russo Novatek  hanno messo sul tavolo 4,9 miliardi di dollari per comprare le quote che Eni e Enel possiedono in Severenergia, pari rispettivamente al 19,6% e 29,4% del totale, per le quali è però già stata fatta un’offerta - alla sola Enel, per la verità - da Rosneft. Per impedire il passaggio delle quote alla concorrente Rosneft, GazpromNeft e Novatek sono persino disposte a supervalutare le quote: fino a 2 miliardi di dollari per Enel (contro gli 1,8 offerti da Rosneft) e 2,9 miliardi per Eni. Lo riferisce il quotidiano russo Kommersant, secondo il quale l'offerta sarebbe stata lanciata dalle due società russe, che di Severenergia possiedono già il 51%, la scorsa settimana. La trattativa, secondo fonti interne, dovrebbe concludersi entro novembre.
È l'ultimo capitolo di una guerra interna tra i colossi russi dell'energia, combattuta anche sui media, che vede contrapposti il capo di Rosneft Igor Secin e il co-proprietario di Novatek Gennadi Timcenko, entrambi molto vicini al presidente russo Vladimir Putin: acquisendo le quote di Enel, Rosneft entrerebbe per la prima volta nel progetto gas in Siberia, mettendo i bastoni tra le ruote a Gazprom e Novatek.
Secondo la fonte citata da Kommersant, Rosneft - primo produttore di petrolio al mondo -ritiene “giuridicamente vincolante”  l'accordo concluso in settembre con Enel di acquisire la quota del 19,6% di quest’ultima per 1,8 miliardi di dollari.
Severenergia è una joint venture tra Yamal Development e Arctic Russia BV. Yamal Development è controllata da Gazprom Neft e Novatek mentre Arctic Russia BV appartiene a Eni ed Enel che per la prima volta sono entrate così nella produzione di gas in Russia. La società di Fulvio Conti medita da tempo di abbandonare il progetto, senza tuttavia disimpegnarsi dalla Russia come paese e obiettivo di investimento generale.
 

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