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Scenari. Carbone, nella Ue ancora 60 GW nel 2030

where Parigi (Francia) when Lun, 10/06/2019 who roberto

E’ quanto emerge da un rapporto del think tank Sandbag e della ong Can Europe. La quota si ridurrà del 58% rispetto ad oggi, i Paesi più lontani dagli obiettivi sono la Polonia e la Germania

Soltanto otto Stati membri Ue hannocarbonia-polonia.jpg inserito nei loro Piani energia-clima al 2030 una chiaro impegno per il phase-out del carbone, mentre undici non azzereranno la capacità e tre hanno espresso l’intenzione di divenire “coal-free” nel prossimo decennio senza però indicare alcun obiettivo nei loro Piani energia clima. E’ quanto emerge da un rapporto del think tank Sandbag e della ong Can Europe, che attraverso l’analisi dei Piani calcola che la Ue ridurrà la capacità a carbone di qui al 2030 del 58% rispetto agli attuali 143 GW, contro la totale eliminazione di questa fonte entro 10 anni che sarebbe invece necessaria per rispettare l’Accordo di Parigi.

L’analisi dei Pniec – che non ha naturalmente riguardato quelli dei 7 Stati membri privi di centrali a carbone – mette nella lista cinque Paesi che nel 2030 faranno ancora largo uso dei combustibili solidi nella generazione elettrica. Al primo posto la Polonia con 22,9 GW (oggi 26,9 GW), seguita dalla Germania con 17 GW (che però compierà un considerevole sforzo per scendere dagli attuali 44,4 GW).

La classifica stilata dal rapporto - dal significativo titolo “Just transition or just talk?” - vede poi la Repubblica ceca (7,2 GW a carbone contro gli odierni 9,2), la Romania (3,2 GW contro 5,5) e la Grecia (2,7 GW contro 4,1). Spiccano Bulgaria (4,7 GW), Slovenia (1 GW) e Slovacchia (0,6 GW), che non hanno alcuna intenzione di ridurre le loro attuali capacità nei prossimi 10 anni.

Sul fronte opposto, il rapporto evidenzia l’impegno al totale phase-out al 2022 della Francia (al momento 3 GW) e al 2025 di Italia (8,1 GW) e Irlanda (0,9 GW). Per l’uscita di scena del carbone in Olanda (4,8 GW) e Finlandia (2 GW) bisognerà attendere il 2029, mentre al 2030 chiuderanno le centrali di Portogallo (1,9 GW) e Danimarca (2,6 GW).

La volontà di arrivare al phase-out entro il 2030 è stata dichiarata anche da Regno Unito (che oggi ha in funzione 11,6 GW ma ha anche un mezzo piede fuori dalla UE), Austria (0,6 GW) e Svezia (0,1 GW), ma nei rispettivi Pniec non compare un’indicazione temporale precisa. Stesso discorso per Spagna (9,4 GW), Ungheria (1 GW) e Croazia (0,3 GW), che a fine periodo non arriveranno tuttavia al totale azzeramento mantenendo, rispettivamente, 1,2, 1 e 0,2 GW.
Non dispongono di centrali a carbone Belgio, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Malta.

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