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Shale gas, una ricerca mette in evidenza le buone pratiche per la gestione dell'acqua

where Milano when Mar, 21/05/2013 who roberto

L’analisi di Accenture pone al centro dell’attenzione le sfide da affrontare: dalla chiara regolamentazione sull’estrazione/produzione a una migliore gestione della logistica e dell’acqua

La gestione dell’acqua è una delle più delicate sfide per la produzione di shale gas, e in grado di trasformarsi in una grande opportunità di investimento. Lo conferma lo studio di Accenture “Water and shale gas development”.
Secondo l’analisi - che risulta essere più ottimista rispetto a quella degli ambientalisti sul tema della sostenibilità di questa produzione - l'esperienza maturata negli Stati Uniti in termini di controllo, gestione e movimenti dell'acqua per produrre gas non convenzionale è, in chiave ambientale, un’esperienza utile da riprodurre anche in Paesi che si stanno affacciando a questo grande bacino energetico potenziale come Argentina, Cina, Polonia e Sud Africa. “Una delle opportunità chiave per le aree in cui le infrastrutture sono carenti consiste nel condurre le operazioni di esplorazione condividendo le infrastrutture e gli impianti di trattamento delle acque e sviluppando il mercato dei fornitori locali”, ha rilevato Gregorio Ogliaro, Senior Executive Accenture Responsabile Resources per la Polonia.
Per esempio, lo studio pone a confronto le difficoltà nell'approvvigionamento idrico del bacino sudafricano di Karoo con la Polonia, e mostra come sono diversi i volumi di riflusso e il livello totale di solidi dissolti rispetto agli USA. Il riflusso (flowback) è il liquido di frattura che viene iniettato, combinato con l'acqua di formazione contenente i minerali dissolti che salgono in superficie dopo la fratturazione. L'acqua di riflusso contiene argille, additivi chimici, ioni metallici dissolti e solidi completamente dissolti.
Il report evidenzia inoltre come, in uno scenario frammentato e in costante evoluzione come quello odierno, manchi ancora una regolamentazione precisa sull’estrazione e produzione di shale gas. “È quindi fondamentale - secondo il documento - incoraggiare anche in ambito legislativo una partecipazione attiva degli operatori che potrebbero fornire il loro contributo nel proporre e implementare soluzioni efficaci con benefici per l’intera industria”.
Un altro fattore chiave identificato è il settore della logistica: le operazioni di estrazione e produzione dello shale gas, infatti, avvengono soprattutto via terra, le più grosse operazioni ad esempio arrivano a movimentare 300 camion al giorno su un singolo bacino determinando costi pari al 40% di quelli previsti nella fase di perforazione e il 20% di quelli necessari alla realizzazione di un pozzo”.
La ricerca sottolinea infine che sarà necessario ridurre l'intensità dell'acqua utilizzata nei processi produttivi: gli operatori potranno ottenere questo risultato migliorando l’efficienza, ottimizzando le opportunità per il riutilizzo completo delle acque di scolo e per il trattamento idrico, e collaborando insieme alle aziende fornitrici per sfruttare al meglio le più recenti tecnologie di settore.

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