torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Quelli che sì. Per la CISL serve un nuovo Piano energetico nazionale. CNR: poco gas in Adriatico e Puglia

where Roma when Lun, 30/01/2023 who roberto

Per il sindacato dobbiamo aumentare l'estrazione domestica di gas e allacciare nuove partnership commerciali; secondo l'Istituto di Ricerca sulle Acque del Cnr nei mari Adriatico e Ionio si potrebbero estrarre al massimo 32,5 miliardi di metri cubi di gas

"La questione energia è una sbarra-cisl.jpgpriorità nazionale e comunitaria, per questo serve un nuovo Piano energetico che muova innanzitutto da un imperativo: diversificare le fonti ma contemporaneamente dobbiamo aumentare l'estrazione domestica di gas, allacciare nuove partnership commerciali e stringere quelle già esistenti, investire sui nuovi combustibili verdi, sulle economie circolari, sull'incremento dell'efficienza e sul riuso degli scarti industriali". Lo ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine del consiglio generale della Femca-Cisl. "Ma - ha aggiunto - bisogna soprattutto liberare risorse su quelle infrastrutture energetiche nazionali negate da anni da ritardi burocratici, veti e dall'ideologia del no".
 
Un’opportunità di sviluppo
"Dopo la conquista storica del price cap, un altro passo nel verso giusto è arrivato con gli accordi siglati con l'Algeria da Eni appena qualche giorno fa, che permetteranno di aumentare la quantità di gas in arrivo tramite il gasdotto Transmed, che raggiunge le coste di Mazara del Vallo, ma incrementeranno anche la quantità di gas liquido in arrivo nel nostro Paese. Questo vuol dire avvicinare l'obiettivo dell'azzeramento dell'import di metano russo, condizione essenziale per rafforzare l'autonomia energetica e contenere l'inflazione. Ora però - ha proseguito Sbarra - bisogna creare le condizioni affinché questa intesa commerciale si trasformi anche in una opportunità di sviluppo ed occupazione. In termini infrastrutturali l'Italia e in particolare il nostro Mezzogiorno possono e devono diventare uno snodo strategico di una nuova politica energetica per tutta l'Unione europea".
 
Quelli Che No:  task force Puglia, estrarremmo gas insufficiente
Dalle eventuali trivellazioni nei mari Adriatico e Ionio si potrebbero estrarre al massimo 32,5 miliardi di metri cubi di gas, "un valore assolutamente basso: basti pensare che soltanto con il biometano ne possiamo produrre 10 miliardi l'anno ed è possibile raggiungere questi parametri in tempi brevi". Lo ha detto Vito Felice Uricchio, dirigente dell'Istituto di Ricerca sulle Acque del Cnr, durante le audizioni nella commissione Ambiente del Consiglio regionale pugliese. Sono stati ascoltati anche l'assessora regionale all'Ambiente, Anna Grazia Maraschio; e Ferdinando Boero, chair alla stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e membro della task force di esperti formata dalla Regione insieme ad Uricchio. Al termine dei lavori, l'assessore Maraschio ha ribadito il "no" alle nuove ricerche di idrocarburi nei mari pugliesi. "Oggi in V commissione - commenta Maraschio - gli esperti della task force che ho costituito hanno spiegato, con la forza della scienza e dei numeri, l'inutilità in termini di approvvigionamento energetico e il danno in termini ambientali dell'uso delle trivelle nei nostri mari. Sono soddisfatta perché, grazie alle delucidazioni dei professori, ho trovato unità di intenti da parte dei consiglieri regionali, in un'ottica di dissenso verso questo arcaico sistema di estrazione energetica". "È abbastanza peculiare che il mondo della ricerca scientifica si trovi a ripetere questioni già recepite dall'Unione Europea - ha affermato Boero - la transizione ecologica, che abbiamo deciso di abbracciare, prevede l'abbandono delle fonti fossili e il passaggio alle rinnovabili. Abbiamo ricevuto 209 miliardi per farlo, non certo per andare a cercare altro gas".

immagini
sbarra-cisl