torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Il Sì alla transizione. Ricci (Confindustria Energia): non bastano elettrificazione e rinnovabili

where Ravenna when Lun, 04/10/2021 who roberto

Il Presidente Confindustria Energia Giuseppe Ricci intervenuto all’OMC di Ravenna: una visione inclusiva secondo cui tutte le molteplici soluzioni ad oggi disponibili siano sfruttate al massimo

Un approccio orientato esclusivamentegiuseppe-ricci.jpg allo sviluppo dell’elettrificazione e delle fonti rinnovabili elettriche comporta per l’Italia, come per l’Europa, difficoltà a garantire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. A tal proposito l’Italia può essere credibile purché adotti una visione inclusiva secondo cui tutte le molteplici soluzioni ad oggi disponibili siano sfruttate al massimo, in una logica di efficacia e di efficienza, garantendo una transizione giusta per i territori e per i lavoratori. Così il Presidente Confindustria Energia Giuseppe Ricci (nella foto), intervenuto all’OMC di Ravenna, secondo cui “la transizione energetica a cui stiamo assistendo è un percorso che potrebbe portare a ridefinire una nuova mappa geopolitica”.
 
Nuove opportunità
“Un approccio inclusivo alla decarbonizzazione - ha detto - è soprattutto socialmente più sostenibile in quanto crea nuove opportunità: derivanti dallo sviluppo di filiere nazionali come nel caso delle rinnovabili (+90mila posti di lavoro), ma soprattutto derivanti dalla riconversione dei settori tradizionali per lo sviluppo di nuovi processi e prodotti low carbon che valorizzino competenze e professionalità a salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti e che contribuiscano alla decarbonizzazione e allo sviluppo dei settori hard to abate”.
 
Rinnovabili, ma anche CCS e rifiuti
Gli elementi cruciali della decarbonizzazione sono quindi, secondo Confindustria, la massima spinta alla crescita delle rinnovabili e dei vettori innovativi e dall’altra la capacità di riconvertire i settori tradizionali per sviluppare nuovi processi e prodotti low carbon, e in tal senso è fondamentale il ruolo delle istituzioni per supportare la diversificazione delle soluzioni di decarbonizzazione investendo e sostenendo tecnologie low-carbon per esempio biocarburanti, CCS e valorizzazione dei rifiuti (per esempio HVO, Waste to Fuel).
 
L’Italia come ponte per il Mediterraneo
Tale percorso può diventare un'opportunità anche per l’Area del Mediterraneo, dove l’Italia può svolgere il ruolo di ponte tra la Regione e l’Europa. Da una parte, i Paesi MENA potrebbero infatti cogliere questa opportunità per posizionarsi nella nuova mappa geopolitica e trovare fonti di reddito alternative per il loro modello socioeconomico, ben tenendo presente le sfide ambientali, energetiche ed economiche, sfruttando il loro grande potenziale nelle rinnovabili, in particolare nel solare, nonché le grandi riserve di gas naturale (e il potenziale CCS) e nell’intera filiera dei biocarburanti, grazie alle caratteristiche del territorio. Dall’altra, l'UE - ha concluso Ricci - potrebbe ampliare la sua diplomazia climatica in una regione chiave, soddisfacendo al tempo stesso le sue esigenze di energia pulita necessarie per raggiungere la neutralità carbonica.

immagini
giuseppe-ricci-confindustria
leggi anche: