I sindacati dei benzinai sono stati denunciati per diffamazione. Ecco perché
I presidenti di Faib e Fegica, Giuseppe Sperduto e Roberto Di Vincenzo, parlano di atto di intimidazione e rappresaglia contro l’attività politico/sindacale. Ma anche di debolezza e di insofferenza alla critica.
Giuseppe Sperduto e Roberto Di Vincenzo, rispettivamente presidenti di Faib e Fegica, i sindacati di categoria dei gestori di carburanti stradali, sono stati denunciati per diffamazione aggravata. Lo hanno reso noto gli stessi sindacalisti che sono stati informati del procedimento penale a loro carico instaurato presso la Procura della Repubblica del Tribunale Ordinario di Roma, in ordine all’ipotesi di reato di cui all’art. 595, comma 3, del Codice Penale. In altre parole - si legge in un comunicato congiunto di Faib e Fegica - contro i massimi dirigenti del sindacato dei gestori è stata presentata una denuncia per diffamazione aggravata. Non è dato, al momento, sapere ufficialmente l’identità di colui/coloro che ha/hanno deciso di salire con passo fermo le scale del Tribunale.
“Un’azione intimidatoria”
Gli stessi, in una nota, hanno definito l’azione come ridicola e “che si può ipotizzare tranquillamente fin da subito che si tratta di un chiaro atto di intimidazione e, allo stesso tempo, di rappresaglia contro la legittima attività della rappresentanza sindacale di una categoria di lavoratori, cui in questi anni non è stato risparmiato alcun tipo di aggressione, individuale e collettiva. Un atto che denota insofferenza al controllo e alla critica e che, allo stesso tempo, confessa l’intrinseca debolezza di chi ormai avverte distintamente lo scricchiolare sinistro del piedistallo dal quale, non raramente, ci si abitua ad abusare delle proprie facoltà, per poi passare direttamente ad esercitare prepotenza e arroganza, provando a ridurre al silenzio ogni dissenso. Un atto tanto disperato da non riuscire nemmeno a comprendere quale tipo di significato e valenza potrà poi riflettersi sull’intero settore, sui rapporti al suo stesso interno e nell’immagine che di esso si proietta all’esterno”. Mai, nemmeno nei momenti in cui i rapporti sono stati più tesi e le divisioni più estreme, mai l’intero settore è stato trascinato nel fango in questo modo, conclude la nota dei sindacati che annuncia la convocazione congiunta dei propri organi dirigenti e l’avvio di una serie di assemblee territoriali.