torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

A Siracusa aria irrespirabile, sequestrati gli impianti del Petrolchimico

where Siracusa when Lun, 24/07/2017 who roberto

L'inchiesta nasce dai numerosi esposti e denunce di cittadini, movimenti ambientalisti ed istituzioni. Chiesta la copertura dell'impianto di trattamento acque

I pessimi odori diffusi da decennipetrlchimicoisab.jpg dalle raffinerie siracusane del polo industriale di Priolo-Augusta hanno indotto la Procura al sequestro preventivo di due impianti: lo stabilimento Esso e gli stabilimenti Isab Nord e Isab Sud. Si tratta di un provvedimento senza precedenti, se si considera che il polo petrolchimico siracusano resta uno dei più importanti d'Europa. L'inchiesta scaturisce dai numerosi esposti e dalle denunce di cittadini, movimenti ambientalisti ed enti e istituzioni che lamentavano la cattiva qualità dell'aria.

Un pool di sostituti, coordinati dal capo della Procura Francesco Paolo Giordano, al termine di un'indagine scattata due anni fa, ha accertato un "significativo contributo al peggioramento della qualità dell'aria dovuto alle emissioni degli impianti". Nel suo provvedimento il gip subordina la restituzione degli impianti "all'imposizione di prescrizioni per consentirne l'adeguamento alle norme tecniche vigenti".

L'indagine si è avvalsa di una consulenza tecnica collegiale redatta da esperti di livello nazionale ed è consistita in audizioni e acquisizioni di dati e documenti.

Il sequestro è stato eseguito dal Nictas e dall'aliquota della Polizia della Procura. Il gip ha dato 15 giorni di tempo alle società per decidere se aderire alle prescrizioni. Sia la Esso, che la raffineria impianti Sud dovranno ridurre le emissioni provenienti dall'impianto "con la copertura delle vasche costituenti l'impianto di trattamento acque". Dovrà essere presentato un progetto che non dovrà eccedere i 12 mesi, con garanzia fideiussoria. Gli stabilimenti Esso, Isab Nord e Isab Sud dovranno effettuare il monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse; realizzare impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico; adeguare i sistemi di monitoraggio delle emissioni, attraverso l'adozione di sistemi di monitoraggio in continuo, mettendo a disposizione i dati registrati per via telematica all'Arpa di Siracusa. Solo lo stabilimento Esso dovrà ridurre il livello delle emissioni in atmosfera sino al rispetto dei livelli previsti delle migliori tecnologie disponibili, in particolare la riduzione degli ossidi di zolfo in due camini, e degli ossidi di azoto in 21 camini.

"Una prima risposta che si riesce a dare alla popolazione in questa materia molto complessa" dice il capo della Procura, Francesco Paolo Giordano, dopo il provvedimento di sequestro del gip degli stabilimenti Esso, Isab Nord e Isab Sud.

"Una risposta della Procura alle innumerevoli istanze che sono arrivate dal territorio sin da quando io mi sono insediato nel settembre 2013 - ha aggiunto -. Abbiamo lavorato tantissimo, abbiamo trovato degli esperti di livello nazionale con i quali abbiamo concertato le prescrizioni che poi abbiamo emanato".

"Ci siamo sempre comportati in aderenza alle autorizzazioni che ci sono state rilasciate" è invece  il commento rilasciato da Claudio Geraci, responsabile risorse umane e relazioni esterne Isab dopo il sequestro di due stabilimenti a Siracusa per inquinamento ambientale. "Il provvedimento ci è stato notificato poche ore fa e stiamo ancora cercando di capire gli elementi che ci vengono contestati e da dove scaturiscono - aggiunge - . Noi abbiamo sempre ottemperato alle indicazioni dalle autorizzazioni rilasciate".
 
“Il diritto alla salute è inalienabile e va salvaguardato ovunque, comprese le aree dove insistono produzioni industriali ad alto impatto. Ci si chiede se sia stato fatto tutto quello che era necessario per scongiurare il pericolo di inquinamento. Saranno le indagini a scoprirlo e un sano contraddittorio a chiarire, speriamo, tutte le questioni alla base dell'inchiesta. Nei prossimi giorni attendiamo chiarimenti definitivi”: queste le parole di Emilio Miceli e Giuseppe D'Aquila, rispettivamente segretario generale della Filctem Cgil e segretario generale della Filctem della regione Sicilia e della provincia di Siracusa.
 
“Le imprese facciano fino in fondo il proprio dovere - proseguono - e si comportino di conseguenza. Sulla salute e la sicurezza non si possono fare risparmi. Quello che bisognerebbe evitare in questo momento è di incamminarsi in un dibattito sterile sulla presenza dell'industria nell'area di Siracusa e in Sicilia in generale”.

immagini
petrolchimico_isab
leggi anche: