Snam, investimenti per quasi 7 miliardi e nessun timore per Grillo
Di questi, la fetta più grossa, pari a 6,2 miliardi, è destinata all'Italia, per migliorare le infrastrutture e l'interconnessione con le reti europee, nell'ottica della creazione di un hub previsto anche dalla Strategia energetica nazionale (ma che non piace al M5S)
Investimenti per 6,2 miliardi in quattro anni in Italia, senza paura per eventuali stop da parte dei grillini, e una politica di dividendi “attrattiva e sostenibile nel medio-lungo termine”, malgrado consumi di gas che non riprenderanno prima del 2017.
Si presenta così il gruppo Snam, in occasione della prima strategia illustrata agli azionisti nella sua nuova veste fuori dall'ombrello dell'Eni. Dall'ottobre scorso Cdp è infatti subentrata con una quota del 30% e il Cane a sei zampe è rimasto con poco più del 20%, ma senza diritto di voto.
Il piano, presentato alla comunità finanziaria dall' ad Carlo Malacarne, prevede investimenti complessivi per 6,9 miliardi. Di questi, la fetta più grossa, pari a 6,2 miliardi (a cui se ne dovrebbero aggiungere altri 4,6 fino al 2020 per completare i progetti avviati) è destinata all'Italia, per migliorare le infrastrutture e l'interconnessione con le reti europee,
nell'ottica della creazione dell’hub previsto anche dalla Strategia energetica nazionale. I consumi di gas, in Italia, continueranno infatti a languire per i prossimi anni: il 2013 si
dovrebbe chiudere con una flessione del 2,5%, con le centrali termoelettriche al palo e la produzione industriale che stenta.
Nel medio-lungo termine, invece, la situazione cambierà, tanto che nel 2020 la stima è di una domanda pari a 83 miliardi, che crescerà a 86 nel 2025: dal 2017, intanto, sarà possibile esportare 8 miliardi di metri cubi grazie agli impianti di reverse flow, vale a dire di scambio con l'estero, cui è destinata una parte importante degli investimenti previsti. Il gas potrebbe arrivare dalle strutture già esistenti (Algeria e Libia), da futuri gasdotti (ad esempio il Tap) o da un nuovo rigassificatore.
L'Italia deve quindi migliorare la propria infrastruttura, per questo Snam intende incrementare la rete di trasporto di circa 1.000 km e aumentare la potenza installata nelle centrali di compressione di circa 150 MW. Sulla strada del gruppo energetico potrebbe però mettersi il Movimento 5 Stelle, notoriamente critico verso infrastrutture ad alto impatto: ma Malacarne dice di non essere preoccupato, perché “il 75%” degli investimenti previsti “è autorizzato per la costruzione”. Inoltre per gli importanti gasdotti sulla dorsale Adriatica se ne parlerà nel 2017, quindi “c'è tutto il tempo per discuterne con gli enti locali''.