torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Strategia energetica: bollette meno care con rigassificatori (incentivati in bolletta) e petrolio made in Italy

where Roma when Mar, 19/03/2013 who matteo

Il taglio della fattura energetica da 9 miliardi arriverà grazie a investimenti nella capacità di gnl (da inserire in tariffa), all’opportunità di diventare hub del gas dal sud Europa e con l'aumento della produzione nazionale di greggio. E le rinnovabili? Cresceranno al 35% in campo elettrico e al 20% dei consumi complessivi, “ma occorre contenere le spese in bolletta”

Lo sviluppo della filiera industriale dell’energia può e deve essere un obiettivo in sé. Si trova, forse, in questa frase, contenuta  tra gli obiettivi, il nucleo centrale della Strategia Energetica Nazionale, varata dal Governo tecnico per mano dei ministri dello sviluppo economico Corrado Passera e dell’Ambiente Corrado Clini.  Sì, perché più che di green economy tanto cara a Bruxelles, qui si parla di una strategia che strizza decisamente l’occhio alla old economy, e che recupera in parte gli obiettivi ambientali del 20-20-20  ma anche la vecchia idea (di Passera) di sfruttare i giacimenti nazionali e di dare un nuovo ruolo all’Italia in materia di sicurezza dell’approvvigionamento (vedi hub del gas e rigassificazione). Per raggiungere l’obiettivo è prevista una  mobilitazione di 180 miliardi di euro di investimenti che dovrebbe portare a una riduzione del 21% dei gas serra (oltre gli obiettivi europei), alla sicurezza degli approvvigionamenti e al 20% di incidenza delle rinnovabili sui consumi finali. Ma dove si trovano le risorse per ridurre i prezzi di elettricità e riscaldamento, per accrescere la sicurezza e creare nuova occupazione?
Terminal gnl - Il governo punta tutto sull’aumento della capacità di rigassificazione italiana, attraverso un’incentivazione in bolletta che dovrebbe passare ad almeno 24 miliardi di metri cubi (32 miliardi nel caso non si dovesse realizzare il gasdotto Tap).
A questo proposito è da sottolineare il fatto che al terzo punto delle priorità d’azione della Sen, quando si parla di sviluppo delle rinnovabili, si precisa che “è di grande importanza contenere la spesa in bolletta, che grava su imprese e famiglie, allineando il livello degli incentivi ai valori europei”. Insomma, due pesi, due misure.
“Abbiamo deciso di incentivare la realizzazione di nuovi impianti”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, spiegando che con il pagamento garantito dell'investimento “sarà quasi impossibile che non ci siano investitori disponibili”.
Ad oggi l'Italia, con gli impianti di Rovigo e Panigaglia, ha 12 miliardi di metri cubi di capacità, cui dovrebbero aggiungersi a breve altri 4 miliardi del terminale Olt in Toscana. Per 8 miliardi di metri cubi di gas in più l'investimento privato necessario ammonta a circa 1 miliardo di euro, ripagabile in tariffa, secondo i calcoli della Sen, con un onere massimo di 100 milioni l'anno. L'aggravio in bolletta - assicura però il ministro - sarebbe comunque compensato dalla riduzione dei prezzi del gas che le nuove infrastrutture consentirebbero.
Hub del gas - La strategia punta ancora su un ruolo centrale dell’Italia nel gas, sia come hub (al secondo punto delle azioni prioritarie al 2020) per l’ingresso dal Sud verso l’Europa e in virtù del previsto aumento delle importazioni di metri cubi, sia come produzione di idrocarburi. Si legge, infatti, al sesto punto che “è doveroso fare leva anche su queste risorse, dati i benefici in termini occupazionali e di crescita economica, in un settore in cui l’Italia vanta notevoli competenze riconosciute”.
La realizzazione della strategia dovrebbe consentire, nelle intenzioni degli autori, il superamento degli obiettivi europei “20-20-20” sia in termini di riduzione delle emissioni che di incidenza delle energie rinnovabili (ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico al pari del gas con un'incidenza del 35-38%) e porterà ad un risparmio di circa 9 miliardi di euro l'anno sulla bolletta nazionale di elettricità e gas (pari oggi a circa 70 miliardi).
Efficienza e produzione nazionale di greggio - Oltre al ruolo di gas e rinnovabili tra le priorità individuate è da segnalare la promozione dell'efficienza energetica, la ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti e lo stimolo alla produzione nazionale di idrocarburi che , come abbiamo già detto, dovrebbero portare benefici economici e di occupazione.
Il nuovo Governo, che avrà tempo e modo di dare un’occhiata al documento programmatico, chiuso e siglato in tutta fretta e senza alcun passaggio parlamentare, nonostante l’importanza del tema, forse apprezzerà il fatto che non si vuole perseguire progetti di shale gas o in aree sensibili di mare o terraferma.
Chissà, però, se gli esponenti del primo partito alla Camera apprezzeranno il sostegno a opere come i rigassificatori o il contributo in bolletta da far pagare a tutti gli italiani a garanzia degli investitori internazionali.

Leggi il documento completo in pagina Approfondimenti!

leggi anche: