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Studio Enea sul pellet: “inquina”. Esulta il Gpl

where Roma when Lun, 16/11/2015 who redazione

Uno studio dell’Enea promosso da Assogasliquidi e da Anigas dice che il riscaldamento con le concorrenti “biomasse legnose” fa male alla salute e all’ambiente

In un evento promosso dall’Assogasliquidi (l’associazione di Federchimica-Confindustria che riunisce le imprese del Gpl) e dell’Anigas (l’associazione confindustriale delle aziende del gas) è stato presentato uno studio secondo il quale il principale concorrente del Gpl da riscaldamento, cioè i “pellet” di legna, sono dannosi per la salute e per l’ambiente.
In sostanza, secondo ricerche dell’Enea e documenti del ministero della Salute, ci sarebbero “effetti dannosi per ambiente e salute nella combustione delle biomasse legnose per riscaldamento, a causa delle emissioni di particolato”, dicono le due associazioni.

stufapellet.jpgÈ noto che il fumo di legna contiene sostanze complesse e molte polveri, e per questo motivo diverse Regioni hanno posto limiti alla combustione di legna e materie vegetali.
Nel riscaldamento, tuttavia, l’uso di legna in impianti efficienti apporta il beneficio di contenere le emissioni di anidride carbonica, a differenza dei combustibili estratti dal sottosuolo come il metano oppure il Gpl, che è un derivato del petrolio.

Lo scenario - In tutti gli scenari al 2030 considerati dall’Enea, le riduzioni di emissioni sono inferiori laddove aumenta l'uso della biomassa nel settore residenziale. L'analisi sanitaria del ministero della Salute individua nelle biomasse per riscaldamento uno dei principali combustibili verso cui indirizzare misure preventive.
L'utilizzo delle biomasse per il riscaldamento residenziale – dicono le due associazioni industriali – non porta i benefici sperati e anzi, a causa delle emissioni di particolato (Pm2,5), incrementa l'inquinamento atmosferico e provoca danni alla salute.

Le imprese - “Per questo motivo, le politiche di sostegno alle biomasse per uso residenziale vanno condizionate all'uso delle più efficienti tecnologie disponibili, gli standard emissivi delle tecnologie incentivabili devono diventare più rigorosi e le politiche di incentivi vanno rimodulate tenendo conto degli impatti negativi sulla salute provocati dalle emissioni di inquinanti atmosferici come il particolato”, affermano in una nota le associazioni concorrenti sulla base dello studio Enea "Gli impatti energetici e ambientali dei combustibili nel settore residenziale".

Gli aspetti sanitari sono stati evidenziati dallo studio del Centro controllo malattie del ministero della Salute, Viias (Valutazione integrata dell'impatto dell'inquinamento atmosferico sull'ambiente e sulla salute).
Lo studio dell’Enea parte da recenti analisi sulla qualità dell'aria che, in alcune zone del Paese, evidenziano una presenza di inquinanti atmosferici e composti tossici elevata, nonostante l'adozione di norme europee sulle emissioni di impianti industriali e autoveicoli.

Lo studio - Tutti gli scenari energetici considerati dall’Enea - vale a dire quello "di riferimento" a legislazione vigente, quello "a biomassa costante", ossia con consumo di biomasse non superiore alle stime Istat del 2014 (circa 19 Mton di biomasse legnose) e quello "decarbonizzazione 2030" in linea con gli obiettivi europei su energia e clima al 2030 - mostrano che le emissioni complessive di inquinanti, come il particolato primario, si riducono al 2030 per effetto del miglioramento delle tecnologie adottate, ma le riduzioni sono minori laddove si ha un aumento dell'utilizzo di biomassa nel settore residenziale.

Il maggior ricorso alle biomasse nel settore civile non riduce le emissioni di particolato altrettanto rapidamente che in altri, in particolare del trasporto stradale. Infatti, le biomasse producono oltre il 99% delle emissioni di particolato del settore civile.
“Gli standard emissivi degli impianti alimentati a biomassa incentivabili devono diventare più rigorosi e, conseguentemente, le politiche di incentivi vanno rimodulate”, dicono, e “alla luce dello studio Enea, le politiche di sostegno e incentivi alle biomasse in funzione della decarbonizzazione vanno quindi condizionate all'uso delle migliori e più efficienti tecnologie disponibili con conseguente beneficio, non solo per la salute umana ma anche per le casse pubbliche”.

Una sintesi dello studio Enea lo trovi in pagina Approfondimenti

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Stufa a pellet
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