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Tap, al via a maggio il processo. Emiliano chiede un risarcimento miliardario

where Lecce when Lun, 13/01/2020 who roberto

Decreto di citazione a giudizio per 18 persone e per la stessa società Tap. Sono 15 le parti offese, tra le quali la Regione Puglia

Si aprirà l'8 maggio prossimo dinanzi emiliano-tap.jpgal Tribunale di Lecce il processo a 18 persone, tra cui i vertici di Tap (Trans Adriatic Pipeline), e alla stessa società, per i presunti reati ambientali compiuti nella costruzione del tratto terminale del gasdotto nel territorio di Melendugno che dalla frontiera greco-turca attraverserà Grecia e Albania per approdare sulla costa di San Foca di Melendugno, nel Salento.
 
Gli imputati e le parti civili - Il procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris e il sostituto Valeria Farina Valaori hanno notificato un decreto di citazione diretta a giudizio per 18 persone e per la stessa società Tap. Sono 15 le parti offese, tra le quali la Regione Puglia nella persona del presidente Michele Emiliano, otto Comuni rappresentati dai rispettivi sindaci, tra cui quello di Melendugno, Marco Potì, e il Ministero dell'Ambiente; poi Alfredo Fasiello, presidente del Comitato No Tap Salento e le associazioni Vas Onlus, Codacons e Italia Nostra. Tra gli imputati figurano gli attuali vertici della società Tap, Luca Schieppati ed Elisabetta De Michelis, l'ex country manager di Tap Michele Mario Elia, il project manager della società e responsabile in materia ambientale, Gabriele Paolo Lanza; i dirigenti della società Saipem, appaltatrice dei lavori di costruzione del microtunnel e del tratto di condotta offshore Albania-Italia, e i titolari delle aziende appaltatrici e subappaltatrici dei lavori.
 
L’accusa - L'inchiesta riguarda una serie di reati ambientali, tra i quali l'aver realizzato il tratto finale del gasdotto su aree sottoposte a vincolo paesaggistico senza autorizzazioni e lo sversamento di acque reflue industriali che avrebbero contaminato con sostanze pericolose la falda acquifera.
 
Le dichiarazioni governatore Emiliano - "Chiederemo a Tap un risarcimento miliardario per danno d'immagine. Se dovessero essere condannati ci risarciranno miliardi di euro, perché il danno è enorme e il vantaggio è zero per la Puglia. A noi di Tap non importa niente". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando la citazione a giudizio dei vertici della società Tap, il gasdotto in costruzione in Salento. "Se Tap dovesse essere condannata - ha detto - risarcirà il gravissimo danno che ha fatto alla Puglia violando l'ambiente, la salute delle persone e soprattutto svolgendo la sua attività senza avere le autorizzazioni e le valutazioni di impatto ambientale necessarie". "La Puglia non ha nulla contro il gas. Avevamo una posizione molto più banale, apparentemente semplice - ha spiegato il presidente - che era quella di non far arrivare il gasdotto in una zona particolarmente bella dal punto di vista ambientale che era Melendugno. Avevamo chiesto che arrivasse più a nord, tanto più che quel gas comunque dovevo andare a nord nella provincia di Brindisi, a Mesagne, per attaccarsi alla dorsale Snam. Avevamo detto che quello era il posto sbagliato". "Dopo l'Ilva, anche su Tap abbiamo avuto ragione. Le preoccupazioni della Regione Puglia hanno trovato un fondamento evidente: ci sarà un processo per la costruzione del gasdotto Tap e noi ci costituiremo parte civile a tutela della Puglia".  "La Regione Puglia, senza mai prendere in giro nessuno - prosegue - ha sempre chiesto di spostare l'approdo del gasdotto in una zona già infrastrutturata, e non su una delle più belle spiagge dell'Adriatico, e di sottoporre l'opera alle cautele imposte dalla direttiva comunitaria 'Seveso', trattandosi di uno stabilimento in cui sono presenti sostanze pericolose". "Ora - conclude - finalmente la magistratura farà chiarezza sull'individuazione del terminale di ricezione del gas in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, idrogeologico e zone agricole di 'notevole interesse pubblico', secondo l'accusa in assenza delle autorizzazioni dovute".

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