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​Trivellazioni. Le Marche e il M5S contro il piano della Croazia

where Ancona when Lun, 27/04/2015 who michele

Da decenni l’Adriatico è perforato dall’Italia con decine di piattaforme

Con modeste probabilità di successo, visto anche il fatto che da decenni il mare marchigiano è perforato senza che ci siano stati danni rilevanti all’ambiente, le Marche esprimono parere negativo sul "Piano e programma quadro di ricerca degli idrocarburi nell'Adriatico della Repubblica di Croazia", cioè a prospezioni sismiche e trivellazioni esplorative per la ricerca di petrolio e gas e la perforazione di pozzi per l'estrazione nel mare Adriatico croato.
Il no della giunta è dovuto ai possibili impatti sulla fauna marina, al cumulo degli effetti nocivi non valutati, alla mancanza di adeguate misure di compensazione o mitigazione.

Le Marche ritengono non quantificabile l'entità dei versamenti in mare dei fluidi di perforazione. Inoltre la giunta regionale ritiene “non approfondite le questioni legate al rischio di incidenti, all'incremento dei traffici marini dovuto allo sfruttamento dei pozzi, all'inadeguatezza delle misure di mitigazione individuate, all'assenza di quelle di compensazione e delle misure finanziarie a copertura dei danni, alla scarsa chiarezza sulle fasi di dismissione dei pozzi esauriti e dei relativi impatti che ne potrebbero derivare”.

Simili le osservazioni del Movimento cinque stelle. “Avevamo promesso di farlo, e lo abbiamo fatto. Non appena il ministero dell'Ambiente confermò che la Croazia aveva accettato di ricevere osservazioni al proprio Piano strategico di ricerca idrocarburi in Adriatico dicemmo che avremmo partecipato, e così abbiamo fatto. Ho inviato per posta elettronica al ministero dell'Ambiente le nostre osservazioni al Piano di trivellazione croato. Si tratta di una decina di pagine fitte di considerazioni di tipo ambientale, naturalistico ed economico che, secondo noi, dovrebbero suggerire alla Repubblica Croata di rivedere profondamente, o anche abbandonare, il piano di ricerca e produzione di idrocarburi”. Lo dice Marco Affronte, eurodeputato del M5S.
 
 
 

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