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Trivelle in Adriatico. Arbitrato internazionale per lo stop di Ombrina Mare, i risarcimenti potrebbero arrivare a 350 milioni

where L'Aquila when Lun, 07/06/2021 who roberto

Il governo italiano potrebbe essere costretto a pagare 40-50 milioni di $ per i costi sostenuti dalla società petrolifera, e 300 milioni $ per i mancati profitti

Arriverà a luglio la decisione sull'arbitratooilplatform.jpg internazionale contro l'Italia in merito allo stop alle trivellazioni sull'Adriatico di Ombrina Mare, la piattaforma petrolifera di proprietà della Rockhopper, smantellata nel 2017. Ad annunciarlo è stato Sam Moody, ceo della compagnia; il tribunale ha però aggiunto che avrebbe informato la società inglese che verso la fine di giugno potrebbe esserci un’ulteriore proroga.

I fatti
Il blocco della piattaforma Ombrina Mare, sulla costa dei Trabocchi, risale al 2016 quando, a pochi mesi dal referendum del 17 aprile sulle trivelle, con emendamenti alla Legge di stabilità 2016, il governo Renzi svuotò di contenuti alcuni quesiti referendari, nati nel mondo ambientalista, prevedendo il divieto di trivellazioni in mare, per la ricerca di idrocarburi, entro le 12 miglia dalla costa. Divieto in vigore dal primo gennaio 2016. La sospensione dei permessi di ricerca in mare era stata annunciata il giorno prima, con la pubblicazione del Bollettino idrocarburi 2015 sul sito del ministero dello sviluppo Economico. Niente ricerche, restò però la possibilità di ottenere un permesso di coltivazione, concessione che per la Rockhopper Italia è stata negata a febbraio 2016.
 
I costi che lo Stato si dovrebbe accollare
Il Ceo di Rockhopper ha anche anticipato agli azionisti della società le cifre che lo Stato italiano potrebbe essere costretto a pagare: 40-50 milioni di dollari per i costi sostenuti, e altri 200-300 milioni di dollari per i mancati profitti che sarebbero derivati dall'estrazione e dalla vendita di petrolio dal giacimento della costa abruzzese, scoperto 25 anni fa e sfruttato con la piattaforma Ombrina, costruita a 6 miglia dalla riva. Già nel 2017 Rockhopper  aveva fatto presente che le sole attività di ricerca, sviluppo e de-commisioning per il progetto erano costate oltre 12 milioni di dollari.
 
I numeri contestati
"La questione dei mancati profitti della Rockhopper è risibile - ha detto a LaPresse Maria Rita D'Orsogna, professoressa ordinaria di Matematica dell'Istituto per la sostenibilità della California State University di Northridge - . Da dove tirano fuori questi numeri? Come se avessero una sfera di cristallo per prevedere l'andamento dei mercati, senza considerare la pandemia, per la compensazione della mancata realizzazione della piattaforma Ombrina mare e della Fpso, la nave desolforante che con una fiamma che brucia idrogeno solforato sarebbe stata attiva 24 ore al giorno, tutti i giorni sempre sulla costa dei Trabocchi”. L'arbitrato è stato attivato nel 2017 dalla compagnia petrolifera, che ha accusato l'Italia di presunte violazioni all'Energy charter treaty (Ect, Carta per l'energia), spiega la docente italo-americana. In vigore nel 1998, l'Ect è un trattato che regola la risoluzione dei conflitti fra investitori, in campo energetico, e Paesi ospitanti.
“In passato, l'Ect è stato fortemente criticato da organizzazioni non-governative europee perché troppo favorevole alle multinazionali del petrolio - ha aggiunto D'Orsogna - .Il triumvirato che compone l'arbitrato è stato poco trasparente in questi 4 anni e non ha coinvolto il popolo d'Abruzzo che ha eroicamente protetto il mare".

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