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Trivelle. Arriva il misuratore di sicurezza. Primo accordo con l’Emilia Romagna

where Milano when Lun, 19/12/2016 who michele

L’intesa con la Regione prevede di mettere sotto un controllo ambientale particolarmente stretto ogni attività in Adriatico, progetti per l’area naturalistica Paguro, piattaforme riutilizzate per energie rinnovabili, turismo e ricerca

Sarà operativo dal 2017 il primo strumento per la misurazione, la valutazione e il confronto dell'esito di tutte le azioni a tutela della sicurezza dei lavoratori, degli impianti e dell'ambiente, realizzate per le operazioni offshore in Italia in base alla nuova direttiva europea.
L'Indicatore sintetico della Sicurezza nasce da un network di Università, Centri di Ricerca e Corpi dello Stato, promosso e costituito presso il ministero dello Sviluppo Economico, in conformità alle prescrizioni della Direttiva 2013/30/UE sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e con l'obiettivo di facilitare il dialogo con amministrazioni locali e cittadinanza.
Già a partire dal 2014, in risposta alla rilevanza crescente e al forte interesse nel panorama europeo e internazionale sulla sicurezza delle attività in mare, la direzione generale per la sicurezza delle attività energetiche dello Sviluppo Economico ha avviato una serie di accordi per gli impianti offshore. In totale sono 12 gli accordi con corpi dello Stato (marina militare e corpo delle capitanerie di porto), con università (Politecnico di Torino, Università la Sapienza, Università di Bologna, Criet Milano), con enti di ricerca (Amra, Ingv, Irea, Ismar, Ogs, Rse). piattaforma-paguro-1960.jpg

Grazie ai primi risultati, conseguiti con enti partner nel corso del 2016 nei rispettivi ambiti di ricerca, è oggi disponibile un prototipo dello strumento, basato su 3 indicatori di performance: infortuni sul lavoro, attività aero-navale di pattugliamento, sopralluoghi ispettivi sulle infrastrutture. Entro il 2017, l'Indicatore sintetico della Sicurezza sarà operativo a regime e potrà fornire di conseguenza una valutazione in forma molto semplice - dal confronto diretto di valori numerici - del livello di sicurezza nazionale. Il progetto - che si colloca all'avanguardia non solo in Europa ma anche a livello internazionale - è stato presentato dal direttore generale dello Sviluppo Economico, Franco Terlizzese, in occasione dell'evento "Il network per la sicurezza offshore - Risultati 2016", promosso insieme all'Università Bicocca.

L’accordo per l’Adriatico - Qualche dettaglio sull’intesa fra la Regione Emilia-Romagna e il ministero dello Sviluppo economico.
L'intesa è stata presentata a Ravenna alla presenza del direttore generale per la sicurezza ambientale delle attività minerarie ed energetiche Franco Terlizzese; del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale; dell'Assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi; il presidente della Camera di Commercio di Ravenna, Natalino Gigante, e di tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacali, che partecipano ai tavoli di discussione sull'offshore.
Attività petrolifere sotto controllo - L'accordo per l’Adriatico ha durata di 2 anni a decorrere dalla sua sottoscrizione e sarà rinnovato per il periodo necessario a completare tutte le iniziative necessarie. Più in particolare l'intesa prevede, tra gli altri, di stabilire un dettagliato programma di monitoraggio fisico ed ambientale delle attività offshore; individuare misure integrate di gestione del sito di interesse comunitario (SIC) "Paguro" situato in un'area marina interessata dalle attività estrattive offshore; promuovere progetti e azioni pilota multiobiettivo indirizzati all'utilizzo e al riutilizzo delle istallazioni offshore (ad esempio per la produzione di energia eolica e fotovoltaica, per finalità turistico-ricreative, per l'istallazione di stazioni oceanografiche e geodetiche permanenti, etc.); coinvolgere tutte le parti interessate del sistema e rendere accessibili i dati rilevati nel corso delle attività svolte attraverso i propri siti istituzionali.
Il ruolo del metano - Il documento riconosce nel gas naturale una delle risorse rilevanti della Regione Emilia-Romagna e in particolare del territorio di Ravenna, il cui utilizzo nell'attuale fase di transizione verso i nuovi modelli di produzione e consumo dell'energia per la riduzione delle emissioni al 2050 prevista dalla Ue deve essere inserito nell'ambito di una visione complessiva di programmazione, sviluppo e sostenibilità territoriale. Ciò deve avvenire in coerenza ed armonia con la valorizzazione degli altri beni e delle altre risorse esistenti, anche in considerazione del fatto che il gas naturale è, tra le fonti energetiche convenzionali, quella con minor impatto sulla qualità dell'aria e con minor rischio per l'ambiente marino.
L'accordo è dunque un riconoscimento importante a tutela dello sviluppo del settore offshore e della sicurezza dei territori coinvolti dalle estrazioni.

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La piattaforma petrolifera Paguro costruita nel 1960
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