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Trivelle. La battaglia degli emendamenti. Soddisfatti i dipendenti delle compagnie

where Roma when Mar, 01/09/2020 who roberto

Il dibattito sul decreto “Semplificazioni”. Secondo Energia Nazionale, la riammissione degli emendamenti a favore del settore è un bene. La preoccupazione dei sindacati

Il dibattito parlamentare per il decreto Semplificazionitrivelle-mare.jpg è diventato terreno di scontro anche sullo sfruttamento dei giacimenti nazionali, con proposte punitive legate al cosiddetto Ptesai (il piano delle aree idonee a cercare e sfruttare il sottosuolo) ed emendamenti tesi a “sventare” le spinte contro l’uso delle risorse del sottosuolo nazionale.
 
La voce di Energia Nazionale
Secondo l’associazione Energia Nazionale, che raccoglie addetti del settore petroliferi, “ci sono emendamenti diversi, ma dello stesso spirito, che vanno nella direzione di sbloccare il settore della ricerca e produzione di idrocarburi, nella logica di diminuire l'impatto ambientale ed il rischio delle importazioni e di
ridurre la bolletta energetica. Il settore Oil & Gas ha una grande occasione per ripartire”.
Scrive questa associazione che “si tratta di una scelta per l'ambiente e per i lavoratori di una intera filiera industriale: sganciare il Pitesai dalla moratoria vuol dire consentire ai progetti già avviati di andare avanti, mantenere ed ampliare la base occupazionale e l’indotto, garantendo al Ministero dello Sviluppo Economico i tempi necessari per un lavoro serio e preciso sul Pitesai. Allo stesso tempo si ridurrebbe il ricorso alle onerose e ambientalmente rischiose importazioni”.
Per questo motivo Energia Nazionale chiede “una forte convergenza politica e sociale attorno ai temi posti dagli emendamenti presentati da Stefano Collina del PD, da Paolo Arrigoni della Lega, da Gelsomina Vono di Italia Viva e da Alessandra Gallone di Forza Italia. Si tratta di emendamenti diversi, ma su cui va necessariamente trovata una sintesi perché vanno tutti nella stessa direzione e rappresentano, attraverso gli autorevoli firmatari, la maggioranza del parlamento. Bisogna chiarire che la partita che si gioca in queste ore è l'ultima occasione per l'oil & gas di affermare la propria mission industriale e per continuare a fornire il proprio contributo a beneficio del Paese. Passata questa, le forze che vogliono immotivatamente chiudere per sempre questa industria torneranno alla carica, attraverso la proposta anticipata nelle scorse settimane e mai presentata al DL Semplificazioni”.
 
La voce dei sindacati
"Ancora una volta alcuni parlamentari che fanno riferimento ai gruppi che sostengono la maggioranza di governo stanno tentando di introdurre nel Dl Semplificazioni degli emendamenti che rischiano di bloccare la fase di transizione energetica dell'industria nazionale verso le rinnovabili, che passa attraverso l'uso del gas. Si tratta di un pericolo che va scongiurato attraverso il ritiro di questi emendamenti, perché la loro approvazione determinerebbe la chiusura dei siti di produzione industriale che non possono reggere una decarbonizzazione 'tout court'. Ciò significherebbe soprattutto la perdita immediata di migliaia di posti di lavoro". Così i segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani hanno avvertito il governo di vigilare su quanto stanno predisponendo le commissioni parlamentari rispetto al testo del Dl Semplificazioni.
"Mai come ora - sottolineano i dirigenti sindacali - occorre garantire al Paese, attraverso una fase transitoria nella produzione di gas i valori della autonomia energetica, della sostenibilità ambientale e della competitività industriale. Gli emendamenti che ci preoccupano vanno in senso contrario a quanto stabilito dai piani specifici approvati in ambito governativo. L'esecutivo faccia attenzione. Per questi motivi chiediamo un incontro al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli".

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