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​Trivelle. Tra Cinque Stelle e Lega è scontro. Tutte le voci contrapposte

where Roma when Lun, 14/01/2019 who redazione

Così nei giorni scorsi la componente Cinque Stelle del Governo ha annunciato una norma stoppa-trivelle. Contrari invece i loro alleati leghisti. Ecco i loro pareri

I rapporti tra Movimento Cinque Stelle e Lega sono logori su mille fronti, ma i due partiti si confermano saldi al Governo. Uno dei temi di divisione è quello dello sfruttamento dei giacimenti nazionali. Il Movimento ha fatto per anni campagna contro l’uso delle risorse del sottosuolo italiano.
A fine dicembre il ministero dello Sviluppo economico, al termine dell’iter di procedura, ha autorizzato alcune attività e l’opposizione ne ha fatto uno spunto di scontro.
Così nei giorni scorsi la componente Cinque Stelle del Governo ha annunciato una norma stoppa-trivelle.
Contrari, invece, i loro alleati leghisti. I sottosegretari leghisti Dario Galli e Vannia Gava dicono no allo stop che Di Maio vorrebbe inserire nel decreto semplificazioni: dal M5s Manlio Di Stefano invita Salvini a fermare i suoi, ma lui non lo fa ("Stop vicino alla costa, ma non in alto mare").

governo-gialloverde-stoppa-trivelle.jpgL’emendamento stoppa-trivelle dei Cinque Stelle - Scrive il ministero dello Sviluppo economico che si è concluso il lavoro del Governo sull'emendamento al Decreto Semplificazione, in cui si afferma che “le attività upstream non rivestono carattere strategico e di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità”. Secondo lo Sviluppo economico, “tale indicazione rientra pienamente nel programma del Governo del Cambiamento orientato alla decarbonizzazione, con la sostituzione di petrolio e derivati e l'utilizzo delle fonti rinnovabili per il raggiungimento della sostenibilità e dell'indipendenza del sistema energetico nazionale. L'emendamento prevede l'introduzione del Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PTESAI), strumento già in programma da tempo, e la rideterminazione di alcuni canoni concessori. Il Piano andrà definito e pienamente condiviso con Regioni, Province ed Enti Locali e individuerà le aree idonee alla pianificazione e allo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale e quelle non idonee a tali attività. Questo per assicurare la piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio nazionale e per accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale alla decarbonizzazione”.
A tutela di tutte le parti in causa, l'emendamento prevede inoltre che, fino all'approvazione del Ptesai, con un termine massimo di tre anni, saranno sospesi i permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonché i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi.
“Grazie a tale moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio. L'emendamento verrà discusso nei prossimi giorni in Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori Pubblici, Comunicazioni".

Di Maio: basta trivelle - "La ricetta per uscire dalla crisi è investire in nuove tecnologie e in energie differenti, quindi basta con queste trivelle: entro il 2030 dobbiamo portare l'Italia a produrre il 30% di energie rinnovabili". Così il vicepremier Luigi Di Maio a Porto Torres (Sassari), durante la sua prima tappa del tour elettorale in Sardegna.

Salvini: tutelare l’economia - “Penso si possa tutelare l'ambiente senza danneggiare lo sviluppo economico. Trivellare vicino alla costa no, ma dire di no a decine di chilometri dalla costa non mi sembra buono". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. "Tutelare l'ambiente sì, ma non per partito preso, anche perché noi l'energia la paghiamo molto di più degli altri Paesi”.

Sergio Costa: non c’è attrito - "Sono in un governo in cui c'è dialettica, che è diversa dall'attrito. La dialettica vuol dire che c'è un confronto di idee, se i due alleati fossero identici non sarebbero due partiti diversi". Lo ha detto il ministro per l'Ambiente, Sergio Costa. "C'è un emendamento che è stato depositato: il dl Semplificazione deve essere convertito in legge entro la prima settimana di febbraio, quindi ci sono i tempi per gli emendamenti e perché poi vengano votati nelle commissioni. Adesso è il momento della sintesi e penso che si possa tranquillamente fare".

Vannia Gava: un errore bloccare le trivelle - È un errore bloccare le autorizzazioni per le trivelle: lo sostiene la sottosegretaria all'Ambiente, Vannia Gava. "Non posso approvare una impostazione tutta volta a dire 'No', come quella che sta alla base dell'emendamento dei 5 Stelle sul tema delle trivelle", rileva Gava in una nota. "È sbagliato - prosegue la sottosegretaria leghista - bloccare le autorizzazioni per le trivelle: non possiamo consentire che la paura blocchi lo sviluppo. Questo Paese ha bisogno di una vera politica energetica, che non può dipendere dall'acquisto dall'estero perché questo, oltre a portare costi sulle bollette dei cittadini, ci rende anche estremamente deboli". Secondo la sottosegretaria all'Ambiente, "questi insediamenti devono sottostare a precise valutazioni di impatto ambientale, che li rendono compatibili con l'ecosistema. Senza contare che questo comparto imprenditoriale è un'eccellenza che genera posti di lavoro. Noi non vogliamo cercare motivi per bloccare le aziende e lo sviluppo, ma vogliamo cercare una strada assieme per fare le cose, facendole bene".

I parlamentari Cinque Stelle - "Con l'emendamento inserito all'interno del decreto semplificazioni, sospendiamo tutti i procedimenti in corso nei nostri mari. L'ennesima dimostrazione che, a dispetto delle polemiche e delle vergognose bugie di questi giorni, il Movimento 5 Stelle mantiene le promesse. Siamo da sempre contro le trivelle e gli air gun e stiamo lavorando duro per modificare una situazione minata da anni e anni di politiche disastrose". Lo affermano in una nota i portavoce in Commissione Attività produttive alla Camera dei deputati. "L'emendamento prevede l'introduzione del Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee, che consentirà di individuare le aree idonee e quelle non idonee alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale. Come Governo continueremo a tutelare ambiente e cittadini e ad accompagnare il Paese nel processo di transizione del sistema energetico alla decarbonizzazione", concludono i deputati delle Cinque Stelle.

Arrigoni: rischio di pesanti contenziosi - "L'emendamento sulle trivelle al Dl semplificazione del M5S è profondamente sbagliato. Il provvedimento bloccherebbe qualsiasi nuova attività anche oltre le 12 miglia dalla costa, mettendo ulteriormente in difficoltà il nostro Paese, che già dipende per l'80% dell'energia dall'estero, con un conseguente costo delle bollette di luce e gas per famiglie e imprese italiane maggiore rispetto a quelle degli altri paesi. La tutela dell'ecosistema può convivere con queste attività, che comunque non prescindono da rigorose valutazioni di impatto ambientale. Così facendo si esporrebbe a elevato rischio di chiusura un comparto imprenditoriale di eccellenza del nostro paese, con perdita sicura di centinaia di posti di lavoro. La sospensione per due anni di tutte le attività di ricerca e prospezione già autorizzate e la previsione ex-post della revoca dei permessi già rilasciati farebbe correre al nostro paese il rischio di pesanti contenziosi in sede arbitrale a livello internazionale, con fortissime ricadute sull'erario e dunque sugli italiani che sarebbero costretti a pagare pesantissime conseguenze". Lo dice Paolo Arrigoni, senatore della Lega, coordinatore per l'energia della Lega.

Gianni Girotto: fermare anche l’air gun - Sullo stop alle trivelle, "nel dl semplificazioni presentiamo degli emendamenti che finalmente tracciano una linea sul tema, perché la tutela dell'ambiente è una priorità che non può subire più rinvii su questo fronte". Così Gianni Girotto (M5S) presidente della commissione industria del Senato. "Nel dl - spiega in una nota - predisponiamo l'introduzione del Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PTESAI), strumento già in programma da tempo, e la rideterminazione di diversi canoni concessori. In più saranno sospesi i permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati con un termine di un triennio, nonché i procedimenti per il rilascio di permessi ex novo di prospezione o di coltivazione di idrocarburi. Così facendo, sarà impedito il rilascio di 36 titoli attualmente pendenti compresi i tre discussi permessi rilasciati nel mar Ionio. Non solo: per noi dire addio all'Airgun che tanto nuoce ai nostri mari è un obbiettivo primario e abbiamo presentato un emendamento anche per mettere fine a questa pratica".

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