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​Trivelle. Galletti replica ai comitati: alla fine decide lo Sviluppo economico

where Roma when Lun, 25/05/2015 who michele

Manifestazione a Lanciano contro l’uso dei giacimenti nazionali

Le attenzioni dei comitati antipetrolio verso il ministero dell’Ambiente sono mal dirette: il rilascio di un titolo di concessione di ricerca e coltivazione di idrocarburi in mare rimane nella competenza istituzionale del ministero dello Sviluppo economico. Lo ha ricordato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, rispondendo al question time a proposito di autorizzazioni per la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi nel mare Adriatico, nella zona antistante trivellazioniinadriatico.jpgl’Abruzzo.
Gli interroganti, ha ricordato Galletti, "fanno riferimento ad una serie di istanze, presentate anche da lungo tempo, su cui la Commissione tecnica Via-Vas (Valutazione di impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica) ha già espresso il proprio parere. Non risulta tuttavia ancora emanato il pertinente decreto interministeriale Ambiente Beni culturali che ne attesta la compatibilità ambientale".
Per ciascuna istanza, ha spiegato il ministro, "è stato svolto il complesso procedimento istruttorio, prima, e valutativo, a seguire, che ha portato la Commissione Via-Vas ad esprimere il parere di competenza - favorevole con prescrizioni, laddove ritenute necessarie - sempre e comunque dopo aver proceduto alla valutazione di tutte le posizioni, anche contrarie, espresse dalle amministrazioni coinvolte e da chiunque vi abbia interesse nell’ambito di una ben precisa e ineludibile fase istruttoria. In parallelo, in un caso di rilievo, proprio per dissipare ogni preoccupazione su impatti ulteriori ambientali, anche potenziali, si è anche provveduto a richiedere un'autorizzazione integrata ambientale (Aia)".

Il titolo di concessione che rilascia lo Sviluppo economico "è un atto conclusivo di un ben preciso e regolamentato iter amministrativo nell’ambito del quale la Via è solo una delle condizioni normativamente previste e presupposte".
“Lo sviluppo della ricerca e della coltivazione degli idrocarburi, sia in forma liquida che gassosa, costituisce un elemento di valorizzazione delle risorse energetiche del Paese, quando esso non confligga con la prioritaria tutela dell'ambiente. Nello specifico, la zona di mare del medio Adriatico antistante le coste dell'Abruzzo è da tempo oggetto dell'interesse di diversi progetti”, aggiunge.

La funzione principale del ministero dell’Ambiente, ha aggiunto Galletti, "è perseguire lo scopo di tutela ambientale attraverso la puntuale applicazione della normativa di settore: funzione che, con i ministeri e le strutture tecniche preposte, continueremo a espletare applicando la normativa in materia di Via. Una valutazione di impatto ambientale molto rigorosa anche sul tema delle trivellazioni per la ricerca e la coltivazione degli idrocarburi, prima di tutto orientata ad assicurare la massima sicurezza ambientale senza però precludere, ove siano prioritariamente attuate tutte le condizioni di sicurezza e le rigide prescrizioni previste, le prospettive di sviluppo".

Galletti ha ricordato, infine, che "proprio l’ultimo Consiglio dei ministri ha approvato in esame preliminare la direttiva europea che rende ancora più efficace, con una nuova autorità e ulteriori sanzioni, il sistema di sicurezza delle piattaforme in mare, su cui l'Italia è già all'avanguardia in quanto a tecnologie utilizzate ed efficienza dei controlli”.
Nel frattempo più di 400 tra Comuni, enti, associazioni, centri sociali provenienti da tutta Italia hanno partecipato a una manifestazione contro l’uso dei giacimenti nazionali a Lanciano (Chieti). Alla delegazione della Campania ha preso parte don Maurizio Patriciello, il prete della terra dei fuochi.

immagini
Piattaforma petrolifera per trivellazioni in Adriatico
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