Trivelle. L’Italia vince l’arbitrato per la seconda tranche di Ombrina Mare
Un anno fa l’Italia ha pagato la prima rata. Il governo aveva dato il giacimento in concessione e poi ha fatto marcia indietro per le spinte dei no-triv. Ora Roma ha vinto in sede di risoluzione di controversie il ricorso contro il risarcimento da 190 milioni di euro che in un primo tempo era stato assegnato a Rockhopper.
La società petrolifera Rockhopper, società di esplorazione di petrolio e gas con sede a Salisbury, in Inghilterra, con interessi chiave nelle Isole Falkland, ha annunciato che l'Italia ha vinto il ricorso contro il risarcimento da 190 milioni di euro che in un primo tempo era stato assegnato alla stessa società a causa della concessione e poi della bocciatura allo sfruttamento del giacimento Ombrina Mare al largo delle coste abruzzesi.
Il progetto prevedeva l'estrazione di petrolio al largo di San Vito (Chieti). Dopo lo stop del governo italiano al progetto la società aveva fatto ricorso per non aver potuto sfruttare il giacimento e che, per i mancati introiti – dato che il progetto è stato bloccato in seguito alle proteste no-triv – si è rivolto al centro internazionale per il regolamento delle controversie internazionali.
La prima tranche già pagata
“L'Italia ha vinto. L'Abruzzo, la costa teatina, e ciascuno di noi, ha vinto. L'arbitrato internazionale, da cui la Rockhopper Corporation sperava di ottenere un risarcimento da 190 milioni di euro più interessi per non essere riuscita a trivellare la costa teatina, è finito. Non dobbiamo pagare nulla. Zero”. Con queste parole la docente universitaria Maria Rita D’Orsogna, storica attivitsta No Triv, ha commentato la vicenda.
In verità il nostro Paese un po’ di denaro l’ha già sborsato. Circa un anno fa Rockhopper Exploration PLC ha ricevuto la prima tranche di pagamento in relazione alla monetizzazione del suo lodo arbitrale Ombrina Mare. Ha ricevuto 19 milioni di euro della prima tranche di pagamento da 45 milioni di euro, dopo aver stipulato un accordo di finanziamento del contenzioso nel 2017, in base al quale tutti i costi dall'inizio alla resa sono stati pagati per suo conto. Tale accordo dà diritto al finanziatore originale dell'arbitrato a una parte dei proventi del lodo. Il saldo di 26 milioni di euro è andato al finanziatore per estinguere le responsabilità di Rockhopper. Resta da vedere a questo punto cosa ne sarà della terza tranche.