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Trivelle. Pubblicato il PiTESAI, il piano che stabilisce dove si può cercare gas&olio in Italia

where Roma when Lun, 14/02/2022 who roberto

Regole certe dopo anni di attesa. La Conferenza Unificata si è pronunciata proponendo il vincolo di valutazione di possibili attività connesse a permessi di ricerca limitandole esclusivamente al gas

Si è concluso l’iter di approvazione oil-and-gas.jpgdel Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee, il cosiddetto PiTESAI. Il Piano, atteso  da anni, individua le aree in cui è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale.
 
L’iter e il parere delle regioni
L’iter ha visto un complesso lavoro iniziale di mappatura, portata avanti insieme ad istituti di ricerca specializzati (Ispra e Rse), in seguito al quale il Ministero della Transizione Ecologica ha proposto il Piano, poi sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), processo che prevede una fase di consultazione interamente pubblica. Il 29 settembre scorso è stato consegnato dal MiTE, avviando così la fase di interlocuzione con la Conferenza Unificata che a dicembre 2021 si è pronunciata positivamente, proponendo il vincolo di valutazione di possibili attività connesse a permessi di ricerca, limitandole esclusivamente al gas. Il PiTESAI ha l’obiettivo di fornire regole certe agli operatori e di accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale definendo le priorità sia in un’ottica di decarbonizzazione - in linea con gli accordi internazionali di tutela dell’ambiente e della biodiversità - che del fabbisogno energetico. Nella realizzazione del Piano, si è tenuto conto dei criteri di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica.
 
La situazione
Al 30 giugno 2021, si legge nel documento, erano presenti 1.622 pozzi attivi, di cui 673 in produzione (514 a gas e 159 ad olio, 437 ubicati in terra e 236 in mare). Gli idrocarburi prodotti sono convogliati in 71 centrali di raccolta e trattamento a gas e 15 centrali ad olio. Sempre a metà dell’anno scorso, le centrali di raccolta e trattamento di idrocarburi ubicate nel territorio nazionale erano 86, di cui 71 per il trattamento del gas e 15 per il trattamento dell’olio. In totale la superficie coperta dalle centrali di raccolta e trattamento è pari a 187,6 km2.
 
Il commento di Assorisorse e di Tabarelli

La pubblicazione del Piano contribuisce a fornire un quadro di regole sui luoghi dove è possibile svolgere l’attività di valorizzazione delle risorse del sottosuolo. Assorisorse riconosce che, grazie all’impegno del Governo, nell’ultimo anno si è cercato di superare un lungo periodo di incertezza per gli operatori della filiera energetica. L’attuale emergenza va affrontata con azioni che producano soluzioni nell’immediato, ma anche con un piano strutturato e strategico per evitare che si ripetano in futuro situazioni di criticità o per mitigarne sensibilmente gli effetti. In tal senso, aumentare la produzione domestica di gas naturale costituisce una leva importante, anche se non la sola, per alleviare l’attuale fase critica, contribuendo alla riduzione delle bollette e alla sicurezza energetica, senza dimenticare gli effetti positivi sull’ambiente legati alla riduzione delle emissioni rispetto al gas importato, i positivi impatti occupazionali e il contributo sulla bilancia commerciale e sul PIL del Paese. “Ci vorranno anni, se non decenni, per produrre più gas in Italia. E a dimostrarcelo è l’esperienza degli ultimi 20-30 anni” ha commentato Davide Tabarelli, presidente della società di consulenza energetica Nomisma Energia.
 
A questo link il PiTESAI e gli approfondimenti

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