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Tutti d’accordo, la raffineria Eni di Livorno non chiuderà

where ​San Donato Milanese (Milano) when Lun, 27/10/2014 who michele

Nuovo appuntamento con il ministero dello Sviluppo economico nel giro di un mese

Istituzioni, Eni e sindacati hanno concordato nell'esclusione di qualsiasi ipotesi di chiusura della raffineria Eni di Livorno. È il risultato della riunione al ministero dello Sviluppo economico, presieduta dal viceministro Claudio De Vincenti. Al termine della discussione, spiega una nota del ministero, “il Governo ha chiesto all'Eni, presente alla riunione con il dottor Salvatore Sardo, di preparare un'analisi dettagliata dei fattori di diseconomicità della raffineria e delle alternative interne o esterne al perimetro Eni per ridare sostenibilità economico-finanziaria al sito toscano. Tale analisi sarà al centro del nuovo appuntamento previsto nell'arco di un mese”. 
Si è stabilito inoltre di convocare un Tavolo settoriale sulla raffinazione.
Inoltre Governo, Regione Toscana ed enti locali hanno concordato di procedere a un confronto interistituzionale sulle difficoltà dell'area di Livorno nel suo complesso e sui possibili interventi che ne favoriscano la ripresa produttiva ed occupazionale.
Alla riunione hanno preso parte il presidente della Regione Enrico Rossi, l'assessore regionale alle Attività produttive Gianfranco Simoncini, il presidente della Provincia di Livorno Alessandro Franchi, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci, le organizzazioni sindacali di categoria nazionali e territoriali e le rappresentanze sindacali unitarie.
“Siamo contrari all'idea di chiudere la raffineria di Livorno: la contrasteremo fino in fondo, non fosse altro perché riteniamo che ci siano all'interno del sito ampi margini di recupero”, ha detto Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil. “Abbiamo chiesto al Governo, come azionista di maggioranza, di dire con chiarezza all'Eni che non può proseguire nel processo in atto di dismissione del suo patrimonio industriale, perché altrimenti le ripercussioni e le ricadute sull'intero sistema industriale ed occupazionali sarebbero pesanti, senza precedenti per il nostro Paese”.
 
 

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Ciminiere raffineria in notturna
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