Auto elettrica: pronti 600 milioni d’incentivi, ma frenano le colonnine
Le risorse del Pnrr dirottate dalle infrastrutture di ricarica a un nuovo bonus rottamazione, con scaglioni Isee: nell’acquisto di un mezzo a batteria saranno favoriti i redditi più bassi. Il parere dell’associazione Motus-E.
Via libera a quasi 600 milioni di euro di fondi pubblici per rilanciare l’acquisto di veicoli elettrici. Le risorse, provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sono state dirottate dalla realizzazione di infrastrutture di ricarica a un nuovo piano incentivi. L’obiettivo: sostituire almeno 39mila auto a benzina e diesel con modelli a zero emissioni entro giugno 2026.
L’annuncio è arrivato dalla cabina di regia di Palazzo Chigi, che ha deciso di rivedere le priorità del Pnrr in risposta al flop dei bandi per le colonnine. I numeri parlano chiaro: su oltre 20mila punti di ricarica previsti, ben pochi sono stati assegnati. Così il governo ha scelto di puntare direttamente sui consumatori, lanciando un nuovo programma di rottamazione, con contributi che - secondo le anticipazioni di stampa - potranno arrivare fino a 11mila euro per chi ha un Isee sotto i 30mila euro, e a 9mila per chi si ferma a 40mila.
Pressi (Motus-E): “Ora chiarezza su tempi e modalità”
“Si tratta di una risposta concreta alle esigenze delle famiglie, ma anche di un segnale all’industria”, ha commentato Fabio Pressi, presidente di Motus-E, l’associazione che riunisce i protagonisti della mobilità elettrica in Italia, ripreso da Rainews. “Ora serve chiarezza sui tempi e sulle modalità operative: i ritardi potrebbero avere effetti contrari, bloccando le vendite in attesa degli incentivi”.
Il nodo: solo 50mila colonnine installate
Ma se da un lato l’intervento premia l’acquisto di auto a batteria, dall’altro rischia di penalizzare lo sviluppo della rete di ricarica, vero nodo irrisolto per la transizione elettrica. L’Italia, con circa 50mila colonnine installate, è ancora distante dagli obiettivi europei. E senza una rete capillare e affidabile, anche gli incentivi più generosi potrebbero non bastare a convincere gli automobilisti a cambiare auto.
A differenza del passato, le nuove agevolazioni saranno rivolte a persone fisiche residenti in aree urbane funzionali e a microimprese per l’acquisto di veicoli commerciali elettrici. Il pacchetto, spiegano da Palazzo Chigi, mira a ridurre drasticamente le emissioni di CO2 nel settore trasporti, allineandosi con gli impegni climatici dell’Italia.
Resta da capire quando il meccanismo entrerà in vigore. L’assenza di un calendario preciso ha già provocato confusione tra operatori e consumatori. E torna lo spettro dell’“effetto annuncio”, già visto lo scorso anno, quando le vendite di elettriche rallentarono in attesa degli incentivi. In gioco c’è il futuro di un mercato che, pur crescendo, resta fragile. Senza colonnine, la corsa all’elettrico rischia di restare… senza carica.