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Bioeconomia. Al lavoro le sette nuove start up finanziate da Terra Next

where Napoli when Gio, 12/09/2024 who roberto

Al via la terza edizione del programma di accelerazione. Le startup di questo lotto operano nella nutraceutica integrata, nei circular & bio-materials e nell’agricoltura rigenerativa e hanno ricevuto un investimento complessivo di 750 mila euro

Sono state selezionate le setteterranextstd.png startup che parteciperanno al terzo lotto del programma di accelerazione Terra Next, dedicato a startup e pmi innovative nel settore della bioeconomia. L’acceleratore ha una dotazione di circa 3,8 milioni di euro stanziati dal Fondo acceleratori di Cdp Venture Capital e circa 1,3 milioni stanziati da Intesa Sanpaolo Innovation Center con i partner. Giunto alla terza edizione, Terra Next è diventato il punto di riferimento per il settore dell’innovazione nella bioeconomia e per le startup che operano in questo ambito ricevendo più di 450 richieste di candidatura dall’Italia e dall’Europa. Nei primi due anni di attività ha accompagnato nella crescita 15 startup che hanno ricevuto investimenti per 1,5 milioni di euro e raccolto più di 2,5 milioni di euro da investitori esterni. Grazie al percorso di crescita, supportato anche da Terra Next, inoltre, le 15 startup dei primi due lotti hanno aumentato di circa il 10% la loro forza lavoro.
 
Scopriamo le “magnifiche sette”
Le sette startup di quest’anno hanno superato una prima fase di selezione tra 191 candidature italiane e internazionali e hanno sviluppato soluzioni per risolvere problemi di tracciabilità di filiera, per produrre imballaggi biodegradabili a partire da sottoprodotti agricoli, ma anche per la rimozione di contaminanti tossici dalle acque industriali o, ancora, per monitorare in tempo reale lo stato di salute delle piante.
Le “magnifiche sette” sono:
CrioPura: opera nel mercato globale del trattamento delle acque e dei reflui introducendo una tecnologia innovativa basata su idrogeli polimerici macroporosi che offrono una soluzione ecocompatibile e a basso costo per la rimozione di contaminanti tossici.
Farzati: mira a risolvere i problemi di tracciabilità di filiera sfruttando intelligenza artificiale e blockchain per determinare l’origine e la qualità dei prodotti in modo da garantire sicurezza per i consumatori e l’ambiente.
GenoGra: introduce un’innovativa piattaforma di analisi genomica basata su grafi con l’obiettivo di democratizzare l’accesso alla bioinformatica nei settori biotecnologico, farmaceutico e clinico, consentendo applicazioni come il miglioramento delle colture attraverso la selezione genetica per aumentarne la resa e la resistenza alle malattie.
Immunoveg: sviluppa sistemi di coltura cellulare da linee vegetali finalizzati alla produzione di bioingredienti per i settori nutraceutico, cosmetico e novel-food. La produzione viene realizzata mediante l’utilizzo di agitatori e bio-fermentatori e non prevede l’impiego di pesticidi.
Longevity Pet: utilizzando dati avanzati e una piattaforma proprietaria, sviluppa percorsi di prevenzione personalizzati attraverso prodotti innovativi e soluzioni per bisogni specifici, con l’obiettivo di garantire una vita lunga e sana agli animali domestici.
Plantbit: ha sviluppato Bioristor, un sensore elettrochimico biocompatibile che, inserito nel fusto delle piante, ne monitora lo stato di salute in tempo reale, permettendo diagnosi tempestive.
Smush Materials: utilizzando una tecnologia basata sul micelio, trasforma i sottoprodotti agricoli biologici in biomateriali per imballaggi, 100% naturali, circolari e biodegradabili. Un’alternativa al polistirolo monouso che può essere smaltita come organico.
 
I partner
Queste startup beneficeranno di un investimento iniziale complessivo da 750mila euro e prenderanno parte a un percorso di tre mesi con base a Napoli, presso il Campus di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II. Frutto dell’iniziativa di Cdp Venture Capital, Terra Next vede la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center in qualità di co-ideatore e promotore e il supporto di Cariplo Factory, che gestisce operativamente il programma. Il progetto è parte della Rete Nazionale Acceleratori Cdp, un network presente su tutto il territorio italiano con l’obiettivo di sostenere la crescita di startup specializzate nei mercati a maggiore potenziale.

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