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Energia verde. Così E.On pianterà 150mila alberi entro il 2025

where Milano when Gio, 19/06/2025 who roberto

I boschi sono uno degli obiettivi contenuti nel nuovo “Dossier natura e biodiversità” dell’azienda dell’energia. Il ceo Luca Conti: “Ecco perché siamo pionieri della transizione ecologica”.

Nel 2024 E.On ha piantato oltrescreenshot2025-06-13alle173441.png 17mila alberi in Italia. Obiettivo: raggiungere i 150mila entro il 2025. È uno dei dati contenuti nel nuovo “Dossier natura e biodiversità”, documento con cui l’azienda dell’energia racconta il proprio impegno per l’ambiente, allineato alla strategia globale di gruppo. Una svolta concreta che affianca alle energie rinnovabili una decisa azione nella tutela della biodiversità, in linea con le sfide europee del Green Deal.
Il progetto simbolo è Boschi E.On, attivo dal 2011 e oggi esteso a 61 aree verdi per un totale di 119 ettari e 135mila alberi messi a dimora. L’iniziativa ha già contribuito a evitare l’emissione di circa 85mila tonnellate di CO2 (stimate). Ma il dossier non si ferma agli alberi: l’azienda intreccia natura e business nella strategia “Nature.On”, che punta non solo alla riduzione delle emissioni, ma a un impatto positivo netto sulla natura.
 
Praterie di posidonia e “tiny forest”
Un altro progetto chiave è Energy4Blue, nato nel 2019 per difendere il Mediterraneo. Con azioni concrete di rigenerazione marina, come il ripristino delle praterie di posidonia oceanica, E.On interviene nei fondali delle isole Tremiti e di Mondello. “Ogni metro quadrato di posidonia produce venti litri di ossigeno al giorno”, spiegano i biologi di Unesco-Ioc, partner scientifico dell’iniziativa, a sottolineare il valore di questo “polmone” naturale.
L’azienda punta anche sulla didattica ambientale: con il progetto Scuole E.On sono stati coinvolti oltre settecento studenti solo nel biennio 2023-2024, tra laboratori, summer school e attività sul campo. In parallelo nascono i Biodiversity Lab, veri “laboratori nel bosco” come quelli realizzati a Giussano e Brugherio, in Lombardia, dove la biodiversità si tocca con mano: bug hotel, zone umide e mini foreste.
Proprio queste ultime, le “tiny forest”, rappresentano una delle novità più interessanti. Replicano in pochi metri quadri il microclima e la complessità di una foresta naturale. In Italia ne sono già state piantate 16, grazie al metodo Miyawaki, con specie autoctone e una densità elevata che accelera la crescita. “Un bosco urbano può migliorare l’aria, regolare il microclima, offrire habitat e spazi sociali”, spiega in merito Paolo Viganò, presidente di Rete Clima, partner tecnico di E.On.
 
Le foreste urbane valgono 220 miliardi
Il valore ambientale di queste azioni è misurabile: per ogni euro investito nella forestazione, il “social return on investment” stima un ritorno triplo, tra benefici ambientali, economici e sociali. Dunque, le foreste urbane – si legge nel dossier – hanno un valore ecosistemico stimato in oltre 220 miliardi di euro l’anno per l’Italia, grazie ai “servizi” che offrono: dall’assorbimento di CO2 alla regolazione del ciclo idrico, dalla riduzione delle isole di calore al miglioramento della salute pubblica.
 
Tre dimensioni
Più in generale, il racconto dell’azione ambientale di E.On si articola in tre dimensioni interconnesse: transizione energetica, digitale e sociale. Un approccio che lega la sostenibilità alla partecipazione attiva dei territori. “Siamo pionieri della transizione ecologica”, afferma Luca Conti, ceo di E.On Italia. “Da anni ci muoviamo in questa direzione, con progetti che generano valore ambientale e sociale”.
La sfida della sostenibilità, insomma, si gioca sempre più anche sul terreno della biodiversità, un campo in cui E.On si muove combinando energia verde, educazione ambientale e rigenerazione naturale.
 
Qui il “Dossier natura e biodiversità”: https://www.eon-energia.com/eon-bosc...

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