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KFC apre la cucina: attenzione a spreco e sicurezza alimentare

where Roma when Gio, 11/11/2021 who roberto

Con l’iniziativa Colonel’s Kitchen, apre le porte della sua cucina e lo fa dalun punto vendita di Roma, per mostrare in modo diretto e trasparente come vengono preparati i prodotti

Qualità della materia prima, controllokfc.jpg della filiera e forte attenzione alla sostenibilità: dall’impegno contro gli sprechi alla cura dei lavoratori. Kfc Italia, con l’iniziativa Colonel’s Kitchen, apre le porte della sua cucina e lo fa da un punto vendita di Roma, per mostrare in modo diretto e trasparente come i prodotti vengono preparati ogni giorno. Il famoso pollo fritto di Kfc ha il suo segreto nella panatura: il pollo, diviso in 9 pezzi e marinato direttamente dal fornitore, viene passato in un mix di farina con 11 erbe e spezie segrete e fritto in speciali friggitrici a pressione. I ristoranti ricevono il mix di erbe e spezie in speciali buste argentate e la ricetta originale autografata del Colonnello è custodita a Louisville, nel Kentucky.

Polli certificati
Il pollo di Kentucky Fried Chicken proviene da fornitori europei certificati e regolarmente sottoposti a controlli secondo gli standard dell’Unione Europea. Tali controlli vanno dal benessere degli animali alla loro alimentazione, fino al trasporto della materia prima e alla gestione del pollo all’interno del ristorante. “Noi oggi importiamo tanto di quello che vendiamo nei nostri ristoranti, ma non sarà sempre così. Negli anni siamo riusciti a sviluppare una filiera locale che oggi rappresenta circa il 30% dei nostri prodotti. Il pollo ancora non fa parte della fornitura locale ma ci stiamo lavorando” afferma Corrado Cagnola, ad di Kfc Italia.

Sicurezza alimentare e sostenibilità
“Sulla sicurezza alimentare - spiega Cagnola - abbiamo delle procedure che non possiamo rendere flessibili, come per esempio mantenere troppo a lungo ciò che è stato cotto”. Per questo il pollo, una volta cotto e collocato in appositi contenitori, viene conservato per un periodo prestabilito, che varia da 30 a 90 minuti. Superata quella soglia, il pollo, ancora buono e sicuro ma che non rispetta più gli standard del brand per la vendita al cliente, non viene venduto, ma recuperato. Con il progetto Harvest, Kfc è così la prima azienda della ristorazione veloce in Italia a recuperare le eccedenze alimentari nei suoi ristoranti, donandole, attraverso la rete del Banco Alimentare, ad organizzazioni che aiutano sul territorio le persone in difficoltà. Sicurezza alimentare e lotta allo spreco ma anche attenzione alla sostenibilità. “Dalla realizzazione dei punti vendita all’efficienza energetica al packaging: affrontiamo il tema ambientale da molti punti di vista” afferma Cagnola, che spiega: “Selezioniamo accuratamente i fornitori secondo criteri di sostenibilità; abbiamo abolito l’utilizzo dei coperchi di plastica e delle cannucce già da un paio di anni, riducendo dell’80% l’utilizzo della plastica monouso. Adesso usiamo le cannucce di carta e cucchiaini e contenitori sono biocompostabili”.
In Italia Kfc ha aperto il suo primo punto vendita nel 2014 a Roma e ad oggi conta 49 negozi in 13 regioni, ma entro la fine dell’anno sono previste altre 12 aperture. Il 2021, dunque, si chiuderà con oltre 60 negozi e si andrà avanti ad un ritmo di 20-25 aperture all’anno per un potenziale stimato per l’Italia di circa 500 ristoranti.

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kfc
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